Qualcuno avrà tirato un sospiro di sollievo: “Fiuuu, finalmente!”. Doppietta scacciapensieri, ci voleva. Finally Dzeko. In inglese, chiaro. Perché con l’italiano ancora non ci siamo. Rimandato in lingue straniere, ma non in campo: “It’s ok, ciao a tutti”. Sorride l’ex City in zona mista, ora i gol in casa sono quattro. Come quelli rifilati al Crotone questa sera: El Shaarawy, Salah, Dzeko. Uno-due (ps: assist sublime di Totti, quasi 40enne). Pallonetto prima, bello. Di rapina poi (assist di Salah, lanciato ancora dal 10). Rinascita (dopo Plzen e Firenze). E aspettative, stavolta tante a dire il vero. Più di prima.
Questione di riscatto. Di luce, dopo la tempesta. Serve fiducia: “Quest’anno punto su Dzeko”. Parola di Spaletti, che l’ha difeso sempre: “Non ho mai dubitato delle sue qualità”. Nessun processo, nessuna accusa. Forse dai tifosi, quelli sì. Un po’ delusi dopo qualche errore di troppo: “Ma questo quando segna?!”. Un caso di Stato nei bar della Capitale, perché tra un “cappuccio” e l’altro si mormora di quel bosniaco che non segna più. Diventa virale: “Cieco, no Dzeko”. Destra, sinistra, ovunque. “Bidone”, dicevano. “Stampellone”, schernivano. Giudizi taglienti. 4000 di Fiumicino su di giri: “Ma te rendi conto chi avemo preso?!”. Agli sfoghi sui social: “Aridatece Carew”. Battutine. Ma Edin, zitto, incassa e si rialza, lavorando in silenzio:
“Ho visto la guerra, non ho paura di niente”. Spalletti, intanto, ammortizza e basta: “Viene servito male”. Oggi non è più così, lo dice anche Florenzi: “Gioca per la squadra, fa buoni movimenti, lo mandiamo in porta”. Doppietta quindi, semplice semplice. Spalletti lo ringrazia e fa 100 vittorie con la Roma, Dzeko risponde presente. Merito “del toscano” e della dirigenza, che nonostante le voci di mercato l’ha tenuto a Roma. Scelta giusta, così pare. Perché ora le reti stagionali sono quattro (l’anno scorso arrivò a 10, siamo quasi a metà).
Rapinatore d’area, stasera. Gol facile facile da 2 passi. Fiducia. E (brutti) ricordi. Perché col Palermo, proprio da lì…meglio lasciar perdere. Erroraccio e tanti insulti, censura. Ma niente panico, parola di Spalletti: “Capita”. Oggi Dzeko se la gode e ringrazia Checco Totti: “E’ sempre bello giocare con lui, quando ho la palla devo andare dietro ai difensori, come con la Samp…”. Schemi ormai rodati. Anche se: “Devo essere più cattivo, come dice l’allenatore”. E Spalletti sorride: “E’ la parte che mi è piaciuta di più, ha ragione”. Questione di fiducia, appunto. Finally Dzeko.
Le ultime In casa Parma torna di moda il nome di Hampus Skoglund dell’Hammarby. Seguito…
Il centrocampista non ci sarà per la sfida contro il Parma. Amir Richardson non partirà…
La probabile formazione schierata da Luciano Spalletti per la sfida tra Pisa e Juventus della…
La probabile formazione scelta da Maurizio Sarri per la sfida tra Udinese e Lazio, valida…
Il trofeo della Coppa d'Africa (IMAGO) La classifica aggiornata dei gironi di Coppa d'Africa È…
Lo sci in montagna assieme al fratello e una perdita di memoria. Parma, chi è…