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Luis Enrique: “Iniesta è quello che più si avvicina a Messi”

Dalla carriera alla quotidianità, dal suo legame speciale col Barcellona agli obiettivi della nazionale spagnola: Luis Enrique ha toccato tanti temi, nell’intervista fatta dai tifosi sui canali ufficiali della RFEF, la federcalcio di Spagna. "Rivolgo un pensiero a coloro che purtroppo sono in ospedale, ai pazienti e al personale sanitario che mette la salute degli altri davanti alla propria. Allo stesso modo ringrazio la polizia, i vigili del fuoco e tutte le persone che mandano avanti il paese" ha esordito il commissario tecnico.

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"Non saprei scegliere un momento preferito nella mia carriera calcistica. Di certo direi tutti quelli in cui siamo riusciti a rendere felici le persone. La mia più grande sfida attualmente è arrivare agli Europei del 2021 nelle migliori condizioni possibili; al di fuori del campo, come tutti, è sconfiggere questo virus. Spero di rimanere alla guida della nazionale spagnola per molti anni".

"Iñaki Williams? I giocatori li convoco se rispettano una serie di requisiti: l'utilizzo nei club, il buon rendimento e il confronto con gli altri giocatori della nazionale in quel ruolo".

"Il giocatore che mi ha colpito di più in assoluto è Messi. In seconda battuta direi Iniesta, che gli si avvicina molto, anche se tra Messi e gli altri c'è una profonda differenza".

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"Non siamo una squadra che gioca di contropiede, ma può succedere in alcuni momenti della partita. Siamo più fisici e tecnici di tante altre squadra, possiamo avere il possesso per il tempo necessario di trovare un buco nella difesa avversaria: si tratta di trovare quegli spazi".

"Non sono preoccupato dalla condizione dei giocatori quando si riprenderà a giocare, ora la priorità è la salute. Il calcio non è così importante davanti a certe cose. Durante il giorno aiuto in casa con le faccende domestiche, poi studio un po' di inglese, guardo alcune cose di calcio, leggo e guardo qualche serie tv".

"Sono molto fortunato ad esser stato in un club come il Barcellona che per così tanti anni mi ha dato tutto, sia da calciatore che da allenatore".

Redazione

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