L’Italia nel mirino, per fare bene nella nuova era-Lopetegui. La Spagna è pronta a prepararsi alla sfida all’Italia, valevole per le qualificazioni ai prossimi Mondiali. Ieri sono arrivate le convocazioni da parte del nuovo commissario tecnico, con qualche spruzzo di Serie A nell’elenco. Julien Lopetegui ne ha parlato in un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport:
“Già nella convocazione precedente Callejon è stato vicinissimo alla chiamata. L’abbiamo seguito attentamente e ha qualità ben precise, differenti da quelle di altri giocatori che abbiamo. Lo vediamo capace di amalgamarsi con le varianti offensive che abbiamo in mente e darci una grande mano. L’Italia gli ha fatto molto bene, tatticamente e mentalmente. Borja Valero? Un ottimo giocatore con qualità individuali fantastiche. Ma nella sua posizione la competizione è altissima”.
E tra i ritorni, dal suo arrivo in panchina, c’è anche quello di Pepe Reina: “La stagione scorsa è stato uno dei migliori portieri della Serie A, non c’è molto altro da dire. E poi ha esperienza, è in gran forma e ha un’attitudine spettacolare con noi e nel gruppo. Morata? Alla Juventus è maturato tantissimo. Aver potuto giocare con continuità in una squadra tanto esigente è stato determinante nella sua crescita. È stata una mossa fantastica che ha fatto bene a tutti: a lui, alla Juve, al Madrid e alla nazionale. La dimostrazione che a volte è necessario fare un passo di lato, non indietro, per avere nuove opzioni. Posso solo dire che Alvaro verrà sicuramente a Torino. Lui o Diego Costa? La decisione l’abbiamo presa, però non gliela dico”.
Agli ultimi Europei la Spagna ha affrontato l’Italia, uscendone con le ossa rotte: “L’Italia ha vinto bene, con pieno merito, è stata superiore alla Spagna. È un rivale complesso perché a livello individuale ha grandissimi giocatori e come collettivo ha un funzionamento corale rinforzato da anni di pratica. Lavorano allo stesso modo da tanto tempo e si vede. Per questo dico che il cambio di allenatore non influirà negativamente perché il sistema, il metodo, il pensiero che avvolge l’Italia non cambia da Conte a Ventura. I due si assomigliano molto e la cosa fa si che gli automatismi, materiale sempre difficile da far fiorire e consolidare in una nazionale, voi li abbiate già. Chiellini? L’assenza non peserà. Manca anche Rugani ma Ventura ha diverse alternative, Astori, Ogbonna… Bonucci e Barzagli vanno a memoria, il terzo centrale si adatterà”.
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