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Spagna, Casillas: “Critiche? Il detto ‘chi semina raccoglie’ per me non vale. Mi ritiro quando lo farà Buffon”

A Iker Casillas non è bastato essere nominato per cinque volte miglior portiere del mondo, aver vinto due Europei, un Mondiale e tre Champions. Detiene anche il record di presenze della Spagna e un motivo ci sarà… eppure in molti lo hanno criticato e continuano a farlo tutt’ora che si gioca un posto da titolare nei “diavoli rossi”.

“Se gioco io? Lo dovete chiedere al ct…” si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – “C’è una sana competizione e sono tranquillo: sarà l’età. Io ho giocato più partite nell’ultimo anno? Tutto questo con il sottoscritto non vale. Alcuni diranno che è vero, altri che ho giocato solo le partite facili, altri che non mi hanno mai fatto un tiro, altri che ho fortuna. Critiche? Sono cose con le quali ho imparato a convivere: ne ho sentite di tutti i colori di recente. C’è chi dice che si raccoglie ciò che si semina però se guardo al mio caso resto perplesso o addirittura allucinato di fronte a ciò che sono arrivato a vedere e a leggere in questi anni. Evidentemente ad alcune persone la cosa fa aumentare l’audience o vendere più giornali”.

Morata? Un pupillo di Casillas: “Sono contentissimo per lui. Si merita tutto ciò che sta vivendo. A me è sempre piaciuto molto perché riunisce tante qualità differenti. Alvaro continua a essere un ragazzino ma è maturato tantissimo. Nella Juventus entra ed esce dai titolari ma ogni volta che gioca è importante: pensiamo alla finale di Coppa Italia”. Finale di Champions da spettatore, a guardare il Real: “Sensazioni diverse rispetto a quando ero li a giocarmela. Però sai bene ciò che sentono i tuoi compagni e ti metti un po’ nella loro pelle. Sono felice per la vittoria del Madrid. E quella è la sua dimensione: campione d’Europa. Il Barça ha vinto 3 Champions in 6 anni e si parlava della cosa come di un fatto straordinario: arriva il Madrid e ne vince 2 in 3 anni rivendicando il fatto di essere il miglior club”.

Il pronostico di Casillas sull’Europeo: “E’ più difficile rispetto a 4 anni fa. La Francia convince, il Belgio è molto forte, c’è la Germania campione del mondo, l’Italia e il Portogallo sempre pericolose… Con la Spagna ci sono 6 selezioni di ottimo livello. Io dell’Italia non mi fido mai. Queste storie degli infortuni, o che non siete in forma o altro le lascio a voi. Io degli italiani non mi fido. Non so come però correte, lottate, combattete e ogni tanto fate gol. Nel 2012 all’Europeo ne ho preso solo uno: da Di Natale. Ci sono nazionali, e l’Italia è una di queste, che non puoi mai considerare inferiori. Sorpresa? Rispetto parecchio la Croazia però se devo scommettere su una novità, non per nomi ma per mancanza di grande tradizione e vittorie, dico il Belgio”.

L’ex Real dice la sua anche sul rinnovo di Totti: “Smettere? Difficilissimo. Ma soprattutto è difficile restare per tanti anni nella stessa squadra ed è difficile che tanta gente non si stufi di te. Totti ha grandi meriti. Non solo per la Roma, ma per gli appassionati del calcio in Italia e all’estero e per migliaia di ragazzini che iniziano rappresenta un punto di riferimento importante. Buffon? Quando si ritira lui lo farò anche io. Ha appena rinnovato e per me è un gran piacere perché se rinnova lui lo faccio anche io… Quando deciderà di lasciare potremmo organizzare una bella partita: Amici di Gigi contro Amici di Iker. Gran livello, sicuro”. In chiusura d’intervista Iker parla di Zidane: “Non sono stupito perché Zizou ha un che di unico, un’aura speciale. Ha vinto come giocatore e la cosa più normale era che continuasse a farlo come allenatore. Meglio non poteva iniziare”.

Redazione

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