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Sampdoria, Sottil verso l’esonero. Accardi: “Chiedo scusa ai tifosi”

Dopo l’ultima sconfitta per 5-1 contro il Sassuolo sembra inevitabile l’esonero di Sottil dalla panchina della Sampdoria, dato che l’allenatore era già in bilico. La Sampdoria, infatti, non vince da 6 partite. Ora la società è chiamata a decisioni pesanti.

 

La situazione

Non è riuscito a raddrizzare la stagione della Sampdoria Andrea Sottil, che era subentrato all’esonerato Pirlo alla quarta giornata. Un cambio che non ha inciso e, infatti, la Samp è al momento a un passo dalla zona playout. I liguri non vincono dalla gara del 27 ottobre contro il Mantova e nelle ultime 6 hanno collezionato 3 sconfitte e altrettanti pareggi. Sarà quasi certamente fatale il 5-1 sul campo del Sassuolo ad Andrea Sottil, che era in bilico già dopo il pareggio contro il Catanzaro. La società è ora chiamata a riflettere sul sostituto. 

 

Accardi: “Chiedo scusa ai tifosi, sono il primo responsabile”

A fine gara in conferenza stampa si è presentato il responsabile dell’area tecnica Pietro Accardi, come riportato da Pianeta Serie B: “Credo che sia il momento più duro, difficile e delicato di questa stagione, che non è ancora finita. Ma mi sento di voler chiedere scusa a tutti i tifosi che ci hanno seguito oggi in questo giorno di festa. Sono il primo responsabile e sento di doverci mettere la faccia in momenti come questo. È evidente che qualcosa non sta funzionando e dobbiamo trovare soluzioni. Oggi abbiamo fornito una prestazione molto al di sotto di quello che la squadra può dare. Oggi, da me in giù, siamo tutti in discussione, non possiamo andare avanti così. Poi mi sentirò con il presidente e parleremo. Dobbiamo dare sicuramente di più, ma se in campo continuiamo ad essere discontinui, a volte con approccio giusto, a volte con approccio sbagliato e se a volte diamo segni di crescita e a volte siamo disorientati, è evidente che ci si debba fare delle domande e trovare delle soluzioni. Ci sono delle problematiche, ma il nostro compito è quello di analizzare sempre le prestazioni e i momenti in maniera lucida ed equilibrata per invertire questa rotta. Vi posso assicurare che ci stiamo provando anche se oggi non si è visto: l’impegno da parte nostra è massimo, ci confrontiamo e analizziamo ogni situazione”

 

Il dirigente ha poi proseguito: “I presupposti dopo il mercato era diversi, a detta di tutti questa era una squadra per puntare ai vertici del campionato. Siamo una squadra mentalmente fragile, sta a noi trovare una soluzione per migliorare. Non si capisce bene cosa ha Ferrari, sembrava una distorsione: faremo degli esami e saremo più chiari successivamente. Con gli infortuni la sfortuna c’é, ma non deve essere una scusa perché abbiamo una rosa abbastanza ampia per sopperire ad assenze importanti. A questa squadra non è mancata l’umiltá, ma ora è in difficoltà. Nel calcio possono capitare queste situazioni, ma la nostra forza e la nostra idea deve essere non subire il momento, ma reagire trovando soluzioni. Chi è stato scelto per rappresentare la Sampdoria sapeva a cosa andasse incontro, io per primo. Non dobbiamo dimenticarci come abbiamo iniziato. Ti abitui solo vivendo queste situazioni. È evidente che ci sono più problemi quando una squadra è discontinua nelle prestazioni. Sta a noi trovare la chiave per sbloccarci. A volte i giocatori sembrano persi nel vuoto. Negli ultimi tre anni la Sampdoria ha vissuto situazioni molto simili e difficili da affrontare. Abbiamo deciso di prendere giocatori di un certo livello e con una certa esperienza, sapevamo che in questo campionato la Sampdoria era considerata una squadra da battere. Ora tutti, io compreso, stiamo avendo difficoltà. Da parte nostra servono volontà, convinzione e follia di fare tutto per ribaltare questa storia. Vorrei che i tifosi fossero orgogliosi di noi, ora non lo sono e hanno ragione“.

Gianluca Di Marzio

Ci ho messo più di trent'anni per tornare dove sono nato. Non conoscevo le strade, non sapevo a memoria le vie, ricordavo solo il nome della clinica -Villa Stabia- dove mia madre mi aveva dato alla luce. Più di trent'anni sì, non proprio un figlio modello per la mia città, Castellammare di Stabia, una trentina di chilometri da Napoli. Lì sono nato il 28 marzo del 1974, sono Ariete per gli amanti dei segni zodiacali, non chiedetemi l'ora e comunque non sono un fanatico degli ascendenti.

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