Il debuttante e il veterano. L’allievo e il maestro. O semplicemente, due uomini che hanno condiviso un’avventura e ora si trovano su fronti opposti. Venerdì sera Andrea Sottil e Serse Cosmi si troveranno l’uno contro l’altro. Il primo guida il Pescara da poche ore, dopo essere subentrato a Nicola Legrottaglie. L’altro è tornato a Perugia a gennaio, dopo aver preso il posto di Oddo. In pochi a inizio anno avrebbero pensato a un Pescara-Perugia disperato a sei giornate dalla fine. Doveva essere una sfida playoff, è diventata un’occasione per fuggire dai playout.
La prima panchina in B della vita per Sottil, la numero 253 nello stesso campionato per Cosmi. Che allenò per la prima volta in B nel 2004/2005, vincendo il campionato sul campo con il Genoa che aveva Sottil come perno al centro della difesa.
Pochi giorni dopo però emerse che l’ultima partita, Genoa-Venezia 3-2, aveva avuto un tentativo di combine. Una delle prove fu il ritrovamento – in seguito a una perquisizione effettuata sull’auto di un dirigente veneziano- di una valigetta con 250 mila euro vicino a uno stabilimento della Giochi Preziosi, a Cogliate, piccolo centro della Brianza.
La sentenza degli organi giudicanti fu rapida e impietosa: declassamento all’ultimo posto dello stesso campionato di B appena vinto e retrocessione in C. Furono così annullati i gol di Milito e la gioia del popolo genoano, che poi ritrovò la serie A nel giugno 2007, dopo una doppia scalata. Peraltro al termine di un Genoa- Napoli che, diversamente dagli incubi di oggi, fu una festa per due. Ma l’avventura di Cosmi e Sottil a Genova era finita in quel giugno del 2005. Entrambi trovarono quella serie A persa in altre stanze. L’allenatore guidando l’Udinese, il difensore scegliendo Catania, la stessa società da cui si è liberato domenica scorsa. In quella stagione Cosmi si affidò quasi sempre a Sottil: 33 presenze, un gol e una presenza carismatica davanti a Scarpi. Ma se guardiamo il tabellino di quel drammatico Genoa-Venezia, il nome di Sottil non compare. E il motivo è in un pugno.
Una settimana prima a Piacenza, il Genoa avrebbe potuto festeggiare la promozione con una giornata di anticipo. La trasferta al Garilli fu un esodo di massa: 18 mila tifosi rossoblù a caccia dei 3 punti decisivi. Una possibile festa diventò una battaglia. Il Piacenza di Iachini, da quel giorno sempre bersaglio del tifo genoano, tirò fuori una grande prestazione. Gli animi si incendiarono. Prima 1-0 per la squadra di casa, poi il pareggio e il sorpasso di Marco Rossi a dieci minuti dalla fine. L’inizio di un tripudio soffocato da un missile di Di Vicino. L’urlo promozione strozzato in gola e il far west in campo. Fra i protagonisti, anche lo stesso Andrea Sottil. Prima un diverbio con gli avversari, poi – poco dopo il fischio finale – un pugno al piacentino Masiello.
Gli valse sei giornate di squalifica, poi ridotte a 5. Per questo quel giorno visse dagli spalti del Ferraris le emozioni dell’ultimo giorno. La giustizia le cancellò, la memoria le farà riaffiorare venerdì, quando Sottil e Cosmi – che ha sempre definito il suo ex centrale “un allenatore già quando giocava” – si saluteranno prima di un Pescara-Perugia che vale la permanenza in B.
Credits foto Sottil Pescara: Max Mucciante e ufficio stampa Pescara Calcio
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