Luglio 2019. "Ciao a tutti, io mi ritiro". Eppure Marvin Sordell era giovane. O comunque ancora in carriera: 28 anni, attaccante, un passato in Premier e Championship (Watford, Bolton). Era finito al Burton Albion, nella Leafue Football One, la terza categoria. Un tempo gli piaceva giocare, ma ha sempre lavorato con un peso troppo più grande di lui. "Già, nel 2013 ho tentato il suicidio". Dice.
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Lo fa ai microfoni di Goal Inghilterra. "Ho avuto grossi problemi di depressione: per anni e anni ho sopportato gli alti e bassi, ma a un certo punto non ne sono più venuto a capo. Sono stato depresso dall’inizio della mia carriera. Qualcuno ha ancora una mentalità antica a riguardo".
Di qui, i tanti cambi di squadra: "Ma non capivo mai perché non ero felice. Poi ho capito: era il calcio. Non mi piaceva più essere un giocatore professionista, mi sentivo partedi un'industria e non mi sembrava di praticare più il gioco che amavo. Non era una questione di soldi, o che non giocassi tanto. Non volevo odiare il calcio, se avessi continuato non sarei stato felice".
Con il Principe William, Sordell ha anche realizzato un documentario: "Calcio, il Principe William e la nostra salute mentale". Verrà trasmesso dalla BBC. "Voglio che la gente sappia che non è sola: questa è una lotta difficile, ci sono ancora tanti preconcetti". Ma è una malattia, continua: "Può riguardare chiunque. Non importa quali siano le tue condizioni". Parola di chi, da sommerso, si è salvato.
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