Ståle Solbakken, CT della Norvegia (IMAGO)
La conferenza stampa di Ståle Solbakken, CT della Norvegia, alla vigilia della partita contro l’Italia.
La Norvegia si presenta a San Siro con il destino quasi già scritto: per perdere il primo posto la squadra scandinava dovrebbe perdere 9-0 contro gli azzurri di Gennaro Gattuso.
Il pass per il Mondiale 2026 è praticamente in tasca. Il CT Ståle Solbakken ha parlato oggi in conferenza stampa a Milano, sottolineando serenità e determinazione.
L’ex centrocampista, reduce dall’esperienza da giocatore ai Mondiali del ’98 con la Norvegia, ultimi giocati dalla nazionale, ha mostrato consapevolezza nei suoi ragazzi: “Le regole sono chiare dall’inizio, capisco le riflessioni dell’Italia ma il nostro obiettivo è semplice: finire bene”.
Di seguito le sue parole.
Interrogato sul tema delle regole e della differenza reti generale, Solbakken ha voluto chiarire la sua posizione: “Ho sentito le riflessioni di Gattuso, e posso capirle. Ma noi non abbiamo mai ragionato sui numeri: questo girone ha dimostrato quanto le partite possano essere imprevedibili e quanto non abbia senso fissarsi sui calcoli”.
Alla domanda sulle critiche alla riforma FIFA e sulle presunte facilitazioni per altre nazionali, ha risposto con distacco: “Non posso commentare come se la Norvegia fosse abituata al Mondiale. Capisco la prospettiva italiana, ma il nostro compito non è discutere il format. Pensiamo solo a prepararci bene”.
Sulle difficoltà incontrate contro l’Estonia, Solbakken ha spiegato l’andamento della gara: “È normale avere timori quando non sblocchi il match. Ma sapevamo che loro partono forte e poi faticano alla distanza. La ripresa ci avrebbe dato più occasioni, e così è stato”.
Sulle possibilità degli azzurri, Solbakken non ha dubbi: “L’Italia andrà al Mondiale. Hanno qualità, cambi di sistema e un’identità chiara. E negli ultimi tempi hanno dimostrato di poter battere anche le migliori”.
E su un eventuale timore di un tracollo improbabile come un 9-0: “Nessuno di noi ha esperienza di sconfitte simili. Abbiamo lottato per arrivare a questo punto e ora dobbiamo chiudere il lavoro. Preoccupazione? Abbiamo preparato tutto nei dettagli”.
Sulla leadership delle stelle norvegesi, il CT ha evidenziato la loro maturazione: “L’esperienza ha fatto crescere soprattutto Haaland. Lui e Ødegaard sono stati capitano e vice dal primo giorno, e la loro evoluzione si vede in tutto il gruppo”.
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