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Social leggende: da Totti a Raul, storie e numeri di grandi campioni online (e offline)

Ce l’ho. Manca. Manca ce l’ho. Se ci fosse l’asta dei calciatori social con lo sbarco di Totti oggi su Facebook si chiuderebbe una piccola pagina di album virtuale. Il Capitano è uno degli ultimi campioni che hanno deciso di entrare sui social, perché online era già presente con il suo sito www.francescototti.com (aggiornatissimo, ora però è in arrivo uno nuovo!) . Al fascino social ha ceduto anche Raul che, dopo anni di tentennamenti, è sbarcato su Twitter il giorno prima della finale di Champions Real – Atletico a Milano. Pochi mesi e numeri impressionanti con 150.000 followers.

https://twitter.com/RaulGonzalez/status/736267105365065729

Anche Vincenzo Montella, allenatore del Milan, ha deciso di cinguettare seguendo il consiglio del figlio. Il suo sbarco è avvenuto direttamente dalla sede principale di Twitter a San Francisco.

https://twitter.com/VMontella/status/759151435485356036

Uno degli sbarchi più acclamati su Instagram è stato l’arrivo dell0 Special One. Nuova squadra, Manchester United, nuova esperienza social. Uno sbarco con riserva. Si perché Mourinho ha dichiarato che non posterà durante il campionato, a parte qualche attività di sponsor, per essere più concentrato sul lavoro. Il suo account ha più di un milione di seguaci. Irraggiungibile Zidane che con 9 milioni è l’allenatore più seguito su Instagram.

Ce l’ho, manca. E mancano (ancora) all’appello grandi leggende sui social. Tra cui Platini, Marco Van Basten e Guardiola. Chi arriverà per primo?

Gianluca Di Marzio

Ci ho messo più di trent'anni per tornare dove sono nato. Non conoscevo le strade, non sapevo a memoria le vie, ricordavo solo il nome della clinica -Villa Stabia- dove mia madre mi aveva dato alla luce. Più di trent'anni sì, non proprio un figlio modello per la mia città, Castellammare di Stabia, una trentina di chilometri da Napoli. Lì sono nato il 28 marzo del 1974, sono Ariete per gli amanti dei segni zodiacali, non chiedetemi l'ora e comunque non sono un fanatico degli ascendenti.