La Slovacchia ha conquistato la qualificazione a Euro2024. Il biglietto per giocare in Germania la prossima estate è arrivato nella partita vinta per 4-2 contro l’Islanda nel gruppo J. La firma sulla porta dello spogliatoio è quella di Francesco Calzona, allenatore italiano che guida la nazionale slovacca. “Siamo orgogliosi di questo traguardo” ha sostenuto Calzona ai microfoni di Sky Sport.
E il percorso di Francesco Calzona è partito da lontano. Precisamente da Castiglion Fiorentino, in Toscana, dove allenava la Castiglionese in Promozione. Da quel momento, Calzona è stato al fianco di Maurizio Sarri sulla panchina di Alessandria e Sorrento, poi Empoli e Napoli, per diventare successivamente il vice di Luciano Spalletti.
La prima esperienza da allenatore arriva nel 2022. Alla sua porta si è presentata la Slovacchia, Calzona ha accettato chiedendo qualche consiglio a Marco Rossi, c.t. dell’Ungheria: “Non conosco Marco personalmente ma ho parlato con lui diverse volte al telefono. Quando ho accettato questo incarico gli ho chiesto tanti consigli. Ha esperienza sul campo e ha vissuto anche la Slovacchia. Le sue dritte sono state fondamentali per raggiungere questo risultato. Alla Slovacchia non era mai capitato di qualificarsi direttamente all’Europeo. E’ stato un percorso lungo, difficile, durato 14 mesi, ma con i ragazzi siamo orgogliosi”.
Durante la carriera, Calzona è stato il vice di Sarri, Di Francesco e Spalletti. “Ho lavorato quindici anni con tre top allenatori italiani, sono stato fortunato perché ho imparato moltissimo e ho avuto un percorso facilitato. Mi ha aiutato a capire tante cose. Ho seguito il calcio internazionale e Marco Rossi mi ha ispirato, conoscendo la sua storia ha avuto meno di quello che si sarebbe realmente meritato. Esprime qualità con il suo gioco“.
Infine, Calzona ha parlato del ruolo dell’importanza che ha avuto Hamsik per il suo arrivo sulla panchina della Slovacchia. “Hamsik? E’ stato fondamentale. Avendo molta considerazione in Slovacchia è stato interpellato quando c’era da trovare un allenatore. Lui ha fatto il mio nome prendendosi un bel rischio. Questo dimostra la sua grandezza, ha creduto fortemente in me e la federazione mi ha dato un’opportunità. Lavora al mio fianco, vuole sapere tutto e ha un’intelligenza sopra la media. Ama questo sport ed è molto curioso, vuole imparare”.
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