Interviste e Storie

“Provaci un’ultima volta”. La forza del papà, Zanon: “Carrara è il mio posto felice”

Simone Zanon, centrocampista della Carrarese – credit: Carrarese Calcio 1908

Ora è uno dei migliori esterni in Serie B ma il suo passato racconta che spesso, prima di puntare in alto, si ha bisogno dell’aiuto di qualcuno.

Il presente non lascia spazio a interpretazioni. Nelle prime 7 partite di Serie B è stato quasi sempre uno dei migliori in campo, e non sono solamente i 2 gol segnati contro Empoli e Juve Stabia a testimoniarlo. Simone Zanon è il “qui e ora” della Carrarese; tanta corsa, altrettanta tecnica e un grande senso di appartenenza. Un percorso di cui ora stiamo osservando solamente i frutti, ma che abbiamo il piacere di raccontarvi proprio attraverso le parole del classe 2001 nell’intervista ai microfoni di Gianlucadimarzio.com.

Zanon e la Carrarese hanno iniziato come avevano finito lo scorso campionato di Serie B, sorprendendo. Riuscire a invertire i pronostici della vigilia, cambiando tutto senza che cambi niente. Mettere dentro nuovi calciatori e farli rendere al massimo sostituendo quelli che ora giocano altrove è uno dei punti di forza del club: “La società ha fatto una squadra basandosi sulla persona più che sul calciatore. Tutti i nuovi come Sekulov, Accornero, Di Stefano e Rubino sono persone molto brave a stare in un gruppo. Fa tanto, noi in C eravamo una squadra molto forte ma non tra le prime a livello di budget. E’ stata la nostra forza anche l’anno scorso, fa lavorare meglio in settimana”.

Spesso, però, ripetersi è la parte più difficile. Dopo la salvezza della passata stagione Zanon ha già guardato oltre: “L’anno scorso eravamo tante scommesse. Tanti non avevano fatto la B, l’euforia del gruppo ci ha permesso di salvarci. Voglio riconfermarmi in una società che mi ha dato la possibilità di giocare questa categoria. L’obiettivo prioritario è salvarsi, tutto quello che viene dopo è guadagnato”.

Una costante della vita di Zanon è “sognare”. Lo ha sempre fatto, dalle esperienze in prestito in D a quelle in Primavera fino ad adesso, alla Carrarese: Io ho sempre sognato e, a differenza degli altri, ho fatto un percorso un po’ diverso dagli altri. Sono andato in Primavera, poi sono andato giù in D dove non giocavo il primo anno però in quella stagione vincemmo, come anche l’anno successivo. Ho fatto sempre le scelte giuste, il mio obiettivo è quello di dare il 100% e salvare la Carrarese poi in generale arrivare il più in alto possibile, come sognano tutti i calciatori”.

“Grazie papà, mi hai dato la forza”

Prima di poter, come detto, ‘sognare in grande’, però, tutti in un modo o nell’altro abbiamo bisogno del sostegno e, soprattutto, della forza di qualcuno. Spesso si tratta della famiglia, e Zanon ne ha una davvero speciale: “I miei genitori fatto tanti sacrifici e molti chilometri per me. Sono venuti a Torino, Udine e Genova in una settimana, poi Milano e Roma. Hanno fatto tutte le trasferte possibili e immaginabili. Sto cercando di ripagare quello che hanno fatto per me. Gioco il 60% per loro”.

In un momento complicato, quando vestiva la maglia del Seregno, Zanon era ad un passo dal mollare tutto. Il primo a scuoterlo per convincerlo a continuare è stato proprio il papà: Mio padre quando giocavo a Seregno si è fatto tutte le trasferte anche se sapeva che non avrei giocato. Mi sono confrontato con lui dicendogli che non avrei potuto continuare a fargli fare tutti quei km. Mi diede la forza di continuare per l’ultima volta. Gli risposi che ci avrei provato, senza assicurargli nulla e che se fosse andata male anche questa volta sarei tornato a casa. Lui ha continuato a seguirmi e ora sto piano piano realizzando anche il suo sogno”.

Carrara, “isola felice” e un incontro decisivo

Un ‘grazie’ Zanon lo dice alla famiglia ma anche a Carrara, che gli ha offerto una seconda chance per realizzare quel sogno: Carrara è ‘speciale’. Sono arrivato da retrocesso ed ero una scommessa in C, devo ringraziare i direttori della possibilità di mettermi in gioco. Ora mi è entrata nel cuore – racconta – perché è una società con ambizione di dimostrare e con una città alle spalle che la segue. C’è ancora gente che mi ferma per strada per ringraziarmi della promozione.. E’ il miglior ricordo della mia storia calcistica finora quel giorno”.

Tra le fortune degli ultimi anni di Simone (Zanon) c’è l’incontro con Calabro, allenatore della Carrarese e uomo copertina degli ultimi successi del club: “Trovare il mister è stata la mia fortuna, da quando c’è lui sono cambiato mentalmente, non sono in tanti a darti quello che ti dà lui. A livello di carattere è un osso duro, ci serviva ai tempi quando abbiamo cambiato. Se avessimo un pizzico di quello che ha lui dentro faremmo ancora meglio”.

Simone Zanon, centrocampista della Carrarese – credit: Carrarese Calcio 1908

Zanon: “Kings League? Sono un tifoso di Luca, la guardo per lui”

La vita di Zanon si collega indirettamente al mondo della Kings League, per via della relazione con Elisa Campolunghi, sorella di Luca (presidente degli Zebras):Sta diventando un bel torneo, l’anno scorso ho seguito parecchie partite per Luca (Campolunghi) e lui la sente moltissimo. Si punta su una squadra ma fino all’anno scorso si avevano poche entrate. Ora sta iniziando ad essere carina anche a livello di sponsor ed è un’ispirazione per altri campionati in un certo senso. Nainggolan, Bonucci, Viviano ne hanno fatto parte, a dimostrazione che sta diventando un qualcosa di credibile”.

In una quotidianità che viaggia sempre di più nella direzione dei social, Zanon sceglie ancora di vivere come un tempo il suo ‘essere calciatore’: “Cerco di usarli il meno possibile, per sfogo o per i motivi che reputo giusti, non per far vedere cosa mangio o faccio. Molti li usano a caso, ma si fa fatica a porre rimedio perché sono sempre di più una costante nella vita di tutti. Per me è una follia, anche e soprattutto per come sono cresciuto. Cerco di dimezzarne l’uso”.

Alessandro Neve

Classe 2003, amante dello sport. Un po' di più del calcio, che ho iniziato a sentire mio fin da piccolino collezionando "disperatamente" le figurine Panini. Oggi studio mediazione linguistica con specializzazione in Sport Management e l'aspirazione di raccontare il pallone è sempre quella di quel bambino

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