Si sblocca Gaston, prima volta Quagliarella. Nella notte più attesa dell’anno: game over a Marassi, il cielo di Genova è (ancora) blucerchiato. Tocco sotto con Perin che può solo guardare il pallone entrare prima, assist di Zapata e primo gol in un derby per Quagliarella poi: a decidere il cento quindicesimo Derby della Lanterna sono stati loro. L’eterno ragazzino col ventisette sulle spalle e l’uruguaiano maglia numero 90: “Il 10 mi piace, ma solo se è libero. E poi quello che conta davvero è giocare, se gioco posso farlo con qualsiasi numero”. Guardare per credere, stadio Luigi Ferraris di Genova: dove il ragazzo partito da Frey Bentos, cittadina di ventitré mila abitanti dell’Uruguay – due dei quali (l’altro è Torreira) protagonisti a Marassi – è sbarcato passando per Montevideo, Bologna, Southampton, Kingston upon Hull e Middlesbrough. Cinque città, altrettante maglie, lampi di talento alternati a periodi più difficili, come alcuni momenti passati in Inghilterra. “Un calcio tanto fisico, magari non ho trovato la squadra giusta per il mio gioco”.
Quella che invece si è dimostrata essere per lui la Sampdoria. “Sono comunque cresciuto come calciatore e ora sono qui per dimostrare quanto valgo”. Nove milioni, più due di bonus, tanto ha dovuto spendere il Doria per portare all’ombra della Lanterna il trequartista argentino. Colpo a sorpresa del mercato blucerchiato, qualità a servizio di Marco Giampaolo e della sua Samp dei record, eguagliato il record dei tre derby consecutivi vinti di Novellino. Oggi co-protagonista assoluto della notte di Marassi. Sua la giocata a far esplodere per la prima volta la Sud, a regalare il secondo boato al Ferraris l’eterno ragazzino al settimo centro da inizio campionato. Il primo nella stracittadina di Genova, dopo il rigore paratogli un anno fa da Perin: “Ma ormai è dimenticato. Il gol nel derby di Genova mi mancava, è stata una grandissima soddisfazione ed un’emozione incredibile” le così ‘Quaglia’ dalla pancia del Ferraris.
“Siamo felici per la prestazione ma soprattutto per la vittoria, il derby è una partita che si deve vincere. – ha continuato Ramírez – Il gol? Io come trequartista assist e gol li inseguo sempre, oggi ancora di più”. Missione compiuta, un lampo anche chiamata per l’allenatore della sua Nazionale. “È un obiettivo”. Assieme a quello di tornare protagonista, come nella notte del derby. Quello della Lanterna, a illuminare il cielo di Genova. Ancora una volta tinto di blucerchiato.
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