Sorride Andriy Shevchenko quando parla di Italia: “È una seconda casa per me, siete nel mio cuore”
L’allenatore dell’Ucraina ha parlato ai microfoni di Sky: “Voglio ringraziare i tifosi italiani che ci hanno supportato durante l’Europeo: vedere l’Olimpico quasi pieno è stato bello”.
“Il futuro? Con l’Ucraina è stato un percorso bello, sono passati 5 anni. Sicuramente mi piacerebbe allenare un club“.
Sheva di attaccanti se ne intende: oggi, il suo Milan sta aspettando Olivier Giroud, un giocatore che secondo l’ex rossonero può dare ancora tanto: “È un giocatore con grande esperienza, lo conosco bene, lo stimo. Dipende tanto anche dalla sua voglia: quando Ibra è tornato al Milan dissi che avrebbe fatto grandi cose. Mi piacerebbe vedere in Giroud un giocatore motivato e sicuramente lo sarà“.
La sua Ucraina agli Europei è uscita ai quarti di finale proprio contro l’Inghilterra, l’avversaria che contenderà il trofeo alla nostra Nazionale: “Giocare in casa è un vantaggio: conoscendo l’ambiente inglese c’è tanto entusiasmo, sarà una bolgia. Ma l‘Italia è abituata a giocare queste grandi finali: gli Azzurri saranno pronti. C’è tantissimo entusiasmo in Italia, è veramente bellissimo da vedere”.
“In Italia mi avete conosciuto buono ma da allenatore ogni tanto bisogna essere cattivi – ha commentato Sheva riguardo il suo stile da allenatore. “Mi sono ispirato tantissimo a Lobanovski, un maestro. Poi sicuramente Carlo Ancelotti: ho lavorato con tanti grandi allenatori, anche Mourinho, gente che ha vinto tanto”.
Mourinho oggi siede sulla panchina della Roma e per l’ex Milan può essere l’uomo giusto per vincere nella Capitale: “Mourinho a Roma può vincere, perché no? Ha grandi motivazioni per fare bene. Con lui ho sempre avuto un rapporto di rispetto – ha proseguito Shevchenko – io ho cercato di fare il mio meglio e lui cerca di prendere il meglio da tutti. Mi sono infortunato tante volte al Chelsea, è stato frustrante“.
“Il mio arrivo al Milan? – ha detto in chiusura l’ex attaccante ricordando il suo trasferimento in Italia – Ariedo Braida è venuto a vedermi a giocare a Kiev. Dopo la partita ci siamo incontrati e mi ha regalato una maglia del Milan: è stato un bel momento, così mi ha convinto a vestire il rossonero“.
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