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Bisceglie, giovedì la decisione su Pochesci: intanto si dimettono i dirigenti locali

Avanti insieme per 48 ore, poi sarà tempo di decidere se ci sono garanzie reciproche per proseguire il rapporto o sarà il caso di dirsi addio. Questo l'esito dell'incontro avvenuto ieri sera tra Sandro Pochesci e la dirigenza del Bisceglie, rappresentata dal presidente dimissionario Nicola Canonico. Un confronto utile per mettere sul tavolo le sensazioni dopo 40 giorni di guida tecnica affidata all'allenatore romano, con la squadra terzultima in classifica nel girone C di serie C e a secco di vittorie dal 22 settembre (1-0 sul campo dell'Avellino).

Al momento la squadra prepara la trasferta di Monopoli, in calendario sabato sera alle 20.45, sotto la guida di Pochesci, ma la giornata di giovedì sarà quella delle decisioni ufficiali sul rapporto tra l'allenatore e il Bisceglie, tra garanzie tecniche sul tavolo e un rapporto di fiducia che non sembra più intatto dopo i rumors sul conto della panchina nerazzurra successivi al ko interno di domenica contro il Bari.

Non è solo la posizione di Pochesci a tener banco in casa nerazzurra. Ieri sera, in una conferenza stampa convocata con la presenza dei tifosi, il presidente onorario Pasquale Musci ha rassegnato le dimissioni e lanciato un messaggio di sfiducia nei confronti di patron Canonico, dimissionario dallo scorso 28 ottobre. Il quadro disegnato da Musci e dagli altri dirigenti presenti? Quello di una squadra lasciata sola, al pari dello staff, e costretta "ad affrontare trasferte lunghe e infrasettimanali come quella di Catania è stata effettuata in pullman, andata e ritorno, con pranzo e cena al sacco o a pranzare di tasca propria prima del derby contro il Bari, ritrovandosi allo stadio un'ora e mezza prima del fischio d'inizio". Preoccupazioni che non coinvolgono stipendi e contributi, capitoli sin qui regolarmente onorati entro le scadenze. In attesa di comunicazioni ufficiali, al Ventura si continua a lavorare cercando di tenere la testa solo al campo. Nelle prossime ore, però, non sono affatto da escludere novità.

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.