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Bari, ecco Mignani: “Il momento non si sceglie. Mi hanno chiamato e sono pronto”

A volte non devi scegliere il momento. Io sono convinto di essere pronto“. Michele Mignani non ha dubbi. Il Bari come “l’occasione della carriera”. L’ex allenatore di Olbia, Siena e Modena ha firmato un contratto di un anno con rinnovo automatico in caso di promozione in B. “Farò di tutto perché non sia un’occasione persa” ammette. 

Ex capitano del Siena, simbolo del club bianconero al punto da portare al ritiro della sua maglia numero 4 dopo l’addio. Mignani è stato fortemente voluto a Bari dalla proprietà e soprattutto dal direttore sportivo Ciro Polito: “Il direttore conosce il calcio e mi ha telefonato per chiedermi disponibilità. O è un pazzo o ha visto qualcosa di buono in me – sorride  – quando mi ha chiamato ho pensato: vediamoci e parliamo. Chi vuol fare il mio mestiere non può avere paura di nulla“.

Tesi confermata e sottoscritta dal direttore sportivo: “Mignani è un allenatore che ha tratto sempre il massimo dalle squadre che ha allenato. Penso all’esperienza di Siena, dove è arrivato in finale playoff. Io ero allo stadio a Pescara. La giocò senza 8-9 titolari, ebbe la peggio ma quella squadra era una grossa squadra. Il mister è una persona di poche parole, non sbraita quando parla di calcio“.

“Non ha ancora vinto? C’è sempre una prima volta”

A Bari Mignani arriva dopo tre esperienze biennali: Olbia con il salto in C, Siena e Modena. Quattro qualificazioni ai playoff negli ultimi quattro anni. Struttura di gioco ben consolidata, basata sul 4-3-1-2. L’idea concreta sarà di lavorare sulla difesa a 4, un centrocampo a 3 e 3 uomini d’attacco. Non sono uno che inventa calcio. Vorrei essere considerato un allenatore concreto“. La storia delle squadre di Mignani dice che ha sempre preso pochi gol.

“Non ha vinto? C’è sempre una prima volta sorride Polito. Sceglierlo ha rappresentato “una scelta ponderata, non ho fatto casting – evidenzia il ds – sono stato deciso, sicuro, sono convinto che il mister insieme a Vergassola e al suo staff ci daranno tante soddisfazioni. C’è bisogno di pazienza, questo chiedo alla gente“.

Quando mi hanno contattato mi hanno trasmesso grande entusiasmo e trovare un accordo non è stato difficile. Preferisco parlare con i fatti, le promesse che si fanno sono solo quelle che si possono mantenere. Credo tantissimo nel lavoro e nei rapporti – sottolinea l’allenatore – ci sono tutti i presupposti per raggiungere un obiettivo importante“. Binomio pragmatico, così li definiscono, e la tesi non dispiace ai due protagonisti: “Speriamo che il pragmatismo produca fatti“.

Polito: “Ripartiamo da Antenucci. Di Cesare? Mi piacerebbe averlo ancora qui”

Ad accompagnarli nella conferenza di presentazione il presidente del Bari, Luigi De Laurentiis: “Sentiamo il senso di responsabilità – le sue parole – e non abbiamo perso un minuto. Abbiamo tantissimo entusiasmo per ripartire. Volevamo basi solide: la prima è stata un direttore sportivo motivato, insieme a Ciro Polito abbiamo poi passato in esame vari allenatori e siamo poi approdati alla conclusione giusta“.

Ora sarà tempo di pensare alla rosa del futuro, con 27 giocatori sotto contratto inclusi i rientri dai prestiti: “Ci sarà tempo, lavoreremo tante ore al giorno per cercare di costruire una squadra forte” assicura Mignani. Su due nomi, però, ci si sbilancia: “Mirco Antenucci è il giocatore più rappresentativo di questo Bari, è il nostro bomber e costruiremo la squadra intorno a lui – assicura Polito. Valerio Di Cesare (in scadenza di contratto) è un giocatore con il quale dialogheremo e mi piacerebbe che faccia parte di questo gruppo.

Prima dei nomi, vengono le certezze targate Mignani: “Per vincere occorre lavoro, occorre conoscenza. Serve forza interiore, sotto questi aspetti è fondamentale quello che ha detto il direttore: occorre essere uniti. Nel calcio di oggi bisogna fare punti. L’importante è non avere rimpianti alla fine dell’anno”.

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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