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Serie B, da Cissè a Popov: chi sono i 5 giovani da tenere d’occhio nel 2026

Alphadjo Cissè in azione con la maglia del Catanzaro (IMAGO)

Quali sono i giovani calciatori da tenere d’occhio in Serie B nel 2026? Ecco i protagonisti 

Cos’hanno in comune Francesco Pio Esposito, Tarik Muharemović e Nicolò Bertola? Sicuramente non il ruolo occupato in campo, né la squadra di appartenenza.

A unirli è soprattutto un altro elemento: sono tre giovani calciatori che hanno impressionato in Serie B nel 2025 e che oggi giocano in Serie A con le maglie di Inter, Sassuolo e Udinese.

Con il nuovo anno alle porte, è quindi l’occasione giusta per andare a conoscere meglio cinque giovani del campionato cadetto da tenere d’occhio nel 2026.

Talento, crescita e opportunità: andiamo alla scoperta di cinque profili che hanno già acceso i riflettori della Serie B e che puntano a renderli definitivi.

Serie B, ecco i nomi da tenere d’occhio nel 2026

Partiamo dalle corsie laterali, in particolar modo da quella di destra. Il Modena si gode Gady Beyuku, esterno classe 2005 che nella prima parte di stagione ha dimostrato di saper abbinare velocità e forza fisica. I numeri parlano chiaro: Andrea Sottil lo ha impiegato quasi sempre. Le poche assenze dal terreno di gioco sono state legate esclusivamente alle convocazioni con la Francia U20, nazionale che punta con decisione sul suo esterno.

Dalla corsia laterale a quella centrale. Il Südtirol ha consegnato le chiavi della difesa a Raphael Kofler, difensore classe 2005 nato e cresciuto con la maglia biancorossa. “Sono molto contento di essere arrivato in prima squadra, ma ora non voglio fermarmi”, ha dichiarato ai microfoni di Gianlucadimarzio.com. Il suo punto di riferimento è Fabrizio Castori, che lo considera un giocatore di assoluta affidabilità.

“Ha 18 anni e a volte si intestardisce, ma è un giocatore forte: può diventare una mezzala di grande livello”. Così Alberto Aquilani, allenatore del Catanzaro, descrive Alphadjo Cissè, trequartista classe 2006 che ha ben impressionato nella prima parte di stagione. I numeri lo confermano: 17 presenze, 6 gol e un assist. Di origini guineane, nato a Treviso nel 2006, Cissè è arrivato in prestito dall’Hellas Verona. Ma il presente si chiama Catanzaro: una piazza importante e ambiziosa, nella quale sta mettendo in mostra tutte le sue qualità.

Stagione 2024/25: 12 gol in 17 presenze con l’U18 del Torino. È da qui che si può partire per raccontare Alessio Cacciamani, ala sinistra classe 2007 della Juve Stabia. Arrivato in prestito dal club granata, dove farà ritorno a giugno 2026, sta cercando di ritagliarsi il proprio spazio. In Serie B ha già segnato due gol, contro Padova e Palermo. Nella stagione 2024/25 ha collezionato altrettante presenze in Serie A, contro Inter e Lecce. Cacciamani ha assaporato la massima categoria: ora vuole riconquistarla e restarci.

Popov (IMAGO)

Dall’Ucraina al ‘Castellani’: Popov avvisa la Serie B

Il viaggio di Bogdan Popov non è scontato. Il ragazzo, prima ancora che calciatore, arriva dall’Ucraina, un Paese che ha sofferto e continua a farlo. Avete presente il “what if?”, l’ipotesi che porta a immaginare cosa sarebbe successo se una situazione fosse stata diversa. Popov, classe 2007, fa il suo esordio in Serie B il 23 agosto, alla prima giornata: Shpendi si fa male e l’ucraino entra al suo posto. Il risultato? Una doppietta allo stadio ‘Castellani’ in poco più di un’ora. Poi arrivano i gol contro Reggiana, Spezia e Sampdoria.

Oggi Popov oscilla tra panchina e tribuna, complice la giovane età e un turno di squalifica già scontato. Il “what if” resta sospeso: cosa sarebbe successo senza quell’occasione arrivata all’improvviso? Una risposta l’ha già data sul campo. Il percorso è ancora in costruzione, ma il segnale è chiaro: quando ha avuto spazio, si è fatto trovare pronto. Ora la sfida è trasformare quell’impatto immediato in continuità.

Davide Balestra

Nato nel 2000 a San Benedetto del Tronto. Di sangue metà pugliese e metà marchigiano ma con inflessione dialettale praticamente neutra. Figlio della Generazione Z, la stessa che ha partorito calciatori del calibro di Haaland, Vinícius Júnior o Tonali. Al tentativo di replicare le loro giocate sul campo di calcetto ho preferito il portatile o il microfono, quest’ultimo, da un po’ fedele compagno di viaggio. Poca retorica: le emozioni che trasmette un campo di calcio non sono quantificabili. E a me piace raccontarle, che sia attraverso una tastiera o una telecamera puntata in volto. Ansie, timori e paure fanno parte del percorso. Cerco di superarle con umiltà, virtù che, con il tempo, sto rendendo un mio mantra.

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