Due anni fa a quest’ora il Real Madrid si stava giusto accorgendo di essere campione d’Europa per la decima volta nella sua storia. Lisbona. Real-Atletico. Le stesse che si affronteranno sabato, a Milano. Chiudete gli occhi e pensate all’immagine più significativa di quella nottata total in blanco. “Testata-gol”. E Sergio Ramos che è diventato il simbolo di quel trionfo: voto 10. O no? Il difensore spagnolo ricorda certe sensazioni ma parla anche di molto altro ai microfoni di Radio Cope.
Brividi da Champions. “Mi emoziona molto ascoltare l’inno della Champions. E’ come un canto di Natale. Tensione? Quando esci dal tunnel degli spogliatoi è il momento in cui vai al limite: molto concentrato, evadi da tutto. Quando salgo in autobus per andare allo stadio invece chiamo mio fratello, mio papà e mia moglie. Poi mi metto le cuffie e volo nel mio mondo”.
Passione per i tori. “Mi sono messo davanti ad un toro molti anni fa ormai, ne avevo 20. E’ stato un mix di emozioni, qualcosa di incosciente. Quando vedi un toro arrivare… impazzisci quasi. Continuo ad avere la stessa passione di sempre per i tori però oggi sono più responsabile. Ho una carriera davanti”.
Ottimismo: “Bisogna essere pronti anche alla sconfitta perché questo è uno sport. Ma io sono ottimista: non bisogna portarsi la sconfitta in testa”.
Milán: “Ammiro San Siro. Uno dei miei grandi esempi di sempre è Paolo Maldini. Sono una persona che ama certi ambienti top. Sabato sarà unico”.
Atlético: “Griezmann mi sembra un jugadorazo”.
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