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Seba fa le cose…da Seba: tripletta e finale per un Giovinco formato MVP, NYCFC di Pirlo travolto

Seba did the Seba thing. Again”. Sempre e costantemente Giovinco, piccolo grande leader di un Toronto FC che vuole trascinare sempre più alla conquista dell’MLS Cup. E’ stato ancora l’ex Juve, esaltato anche dall’account Twitter ufficiale del campionato a stelle e strisce, a domare e dominare stanotte con una tripletta il New York City FC di Villa, Lampard e Andrea Pirlo, ritrovato nuovamente da avversario dopo gli ultimi tempi vissuti insieme in maglia bianconera: serviva un’impresa alla squadra di Vieira per strappare la qualificazione alla finale playoff ad Est, ma il Toronto FC della “Formica Atomica” si è rivelato, semplicemente, troppo più forte.

Seba fa le cose da Seba”, e per riuscirci ci impiega esattamente meno di 6 minuti: palla in verticale di Altidore, controllo con il tacco girandosi ed eludendo l’intervento dell’avversario e destro secco sul primo palo. Splendido. Finita lì? Neanche per sogno: altro gol sfiorato e trovato, successivamente, su calcio di rigore, prima che Altidore faccia 0-3 già alla mezz’ora. Gara virtualmente chiusa e spazio per la gestione di marca canadese, senza rinunciare però ad affondare: e se Osorio fa 4-0 nella ripresa, i minuti di recupero sono utili a Giovinco per completare, nel migliore dei modi, una serata pazzesca. Scatto sul filo del fuorigioco, sguardo al posizionamento della difesa avversaria, limite dell’area di rigore raggiunto e destro ad incrociare per fare tris e 0-5: che Toronto sia pazza di lui, tra maglie vendute, cori da “MVP” e e striscioni sugli spalti con il suo volto esultante fedelmente riprodotto, non è affatto una novità.

Ora, per Seba, il compito numero uno sarà semplicemente arrivare fino in fondo: la finale ad Est dalle fortissime tinte italiane contro il Montreal Impact di Mancosu e Donadel, in un derby tutto canadese per arrivare all’ultimo, definitivo atto. Dall’altra parte, ad Ovest, ci sarà invece Colorado Rapids-Seattle: ultimi due ostacoli per vincere, finalmente, anche oltreoceano. E tornare, come da desiderio già ammesso più volte, in Nazionale, augurandosi che la chiamata di Ventura, prima o poi, arrivi per davvero. Con un biglietto da visita così…

Simone Nobilini

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