A guardarlo incute timore. Avete presente Driss, il badante tutto muscoli e sorrisi, un po’ rozzo e trasandato, che cambia totalmente la vita di Philippe nel film “Quasi Amici”, capolavoro francese dell’ultimo decennio? Ecco, Benjamin Mokulu ci somiglia tanto. Non solo dall’aspetto fisico: alto, impostato, una roccia insomma. Ma anche per il carattere con ogni probabilità.
In campo, Benjamin combatte su ogni pallone, fiuta ogni spazio libero, s’impegna al massimo con grinta e decisione. Fuori è un campione di solidarietà. Oltre ad esserlo in campo, è chiaro. Col sorriso bonario di un belga che ormai in Italia si è ambientato al massimo e si è elevato a uno dei leader dell’Avellino (soprattutto dopo la cessione di Trotta), col cuore d’oro, completamente.
“Se segno ti dedico il gol, promesso!”. Detto, fatto. Giovedì Benjamin ha fatto visita al piccolo Matteo, idolo dei tifosi biancoverdi tornato dopo tanto tempo a scuola mercoledì scorso dopo aver subito un importante intervento chirurgico. Il bambino combatte contro una rara patologia, ma la sua più grande passione è quella dell’Avellino. E allora quale miglior modo per regalargli un sorriso che presentarsi da lui, con semplicità, solidarietà e un pallone per lui?
“E’ stato un piacere conoscerti grande Matteo, ho un messaggio da tutta la squadra: siamo tutti con te, di cuore” aveva scritto su Instagram dopo l’incontro. La promessa, però, quella no, l’aveva tenuta per lui. E per Matteo. Un piccolo segreto, il loro segreto. Poi ieri il gol, l’ennesimo di Benjamin, da grande attaccante contro il Livorno. Mokulu corre, con un sorriso che stavolta sprizza felicità ed orgoglio, alza le braccia al cielo, poi si scosta la divisa per mostrare un’altra maglia. “Forza Matteo”, c’era scritto.
Sorpresa? No, quello no. Ma cuore d’oro sì, eccome. La promessa è stata mantenuta, Mokulu ha segnato un’altra rete e stavolta è tutta per lui, per Matteo. Nel post-partita, poi, il segreto lo rivela: “Giovedì sono andato a trovare Matteo e gli ho giurato che se avessi segnato gli avrei dedicato la realizzazione, e così è stato”. In un sol colpo Benjamin restituisce il sorriso ai tifosi dell’Avellino, continua a regalarlo al piccolo Matteo e il suo, quello solito, gli resta stampato sul volto. Telefono in mano, sai che piacere telefonargli: “Matteo, era per te! Ciao, al prossimo gol…”.
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