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Schick fa impazzire l’Italia, anche senza gol…e Rugani ringrazia la Juventus

Essere decisivi anche senza buttarla necessariamente dentro. E’ il bigliettino da visita che sul retro ha scritto in grassetto “Patrik Schick”. E a questo punto è chiaro che in casa Juve ci avevano visto bene, anzi benissimo. Non hanno dovuto certo aspettare la gara degli Europei Under 21 contro l’Italia per capirlo, anche perché diversamente gli sarebbe arrivato di sicuro un suggerimento da parte di Daniele Rugani. “Prendetelo subito che uno così è sempre meglio averlo in squadra che contro”, il testo del messaggio che probabilmente sarebbe partito già nella serata di oggi con destinatari Marotta e Paratici. Sì, perché contro l’Italia Schick la fa da padrone. E Rugani ne paga le spese. Un conto salatissimo che si presenta già in occasione del primo vantaggio dei cechi dove Schick fa la torre, Rugani inciampa e Travnik segna.

Ma non è tutto. Perché a giustificare i 30.5 milioni di euro che la Juventus verserà nelle casse della Sampdoria ci sono anche i movimenti sempre intelligenti e le sponde preziose di Schick. Attaccante moderno, di quelli che fanno reparto da solo, ma sanno usare anche i piedi. E per come li usa il numero 14 della Repubblica Ceca c’è solo da restare a bocca aperta. Per informazioni rivolgersi a Donnarumma che si deve distendere tutto e allungare le braccia per evitare che un’altra incursione in area nel primo tempo si trasformi in gol.

Insomma, verrebbe da dire che il meglio dell’Italia (calcistica) in campo, stasera giocava con la maglia della Repubblica Ceca. In casa Juventus ci sanno fare con i talenti, soprattutto quando sono giovani e forti. Partrik Schick – classe 1996 – ha ancora tutto il futuro davanti ai suoi occhi e ai suoi piedi. E per fortuna di Rugani, questa potrebbe essere stata la loro ultima partita da avversari. Ecco chi sarà il primo a ringraziare la Juve per l’acquisto.

Bruno Majorano

Laureato in giurisprudenza ma più o meno giornalista sportivo. Perché al diritto penale preferisco quello di Djokovic. Perché alle sanzioni civili preferisco quelle del giudice sportivo. Perché basta che in campo ce ne siano 22 e tutto il resto viene dopo. Pubblicista dal 2010, professionista dal 2013 e “calcista" dal 1988. Se volete sapere qualcos'altro su di me seguite quello scrivo. Non sempre ho ragione, ma provo a raccontare la verità. Provo a farvi guardare il mondo del calcio dal un'altra prospettiva: con i miei occhi, nonostante i quasi 9 gradi di miopia, ma con un paio di lenti a contatto e all’occorrenza anche un paio di occhiali di sole. Ho sentito dire che “Scrivere è sempre meglio che lavorare…”, aggiungo che scegliere come hobby il proprio lavoro è la cosa più gratificante che si possa fare nella vita. Per gianlucadimarzio.com mi trovate un po' ovunque. Ah, un avviso ai naviganti: non prendetemi troppo sul serio!

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