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Da Douglas Costa all’amicizia con Balotelli, in giro per Verdansk con Savyultras90

Da Bari a Verdansk, volo diretto. Prezzo del biglietto? Nessuno, basta un click. Quello della “X” del joystick, precisamente. Un aereo diretto verso una città inventata, creata da Activision come ambientazione del suo videogioco di punta, Call of Duty: Warzone. Pura invenzione, ma poco importa. Perché quella per Verdansk è una della rotte più trafficate degli ultimi mesi.

Lanciato lo scorso marzo, Warzone ha raggiunto numeri incredibili con 111 milioni di utenti attivi su base mensile. Un  gioco che ha spopolato anche nel mondo del calcio: Lukaku, Carvajal, Joao Felix, Rashford, Ribery, Balotelli e Douglas Costa. Sono solo alcuni nomi di calciatori che quasi quotidianamente vestono l’armatura e scendono in campo. Quello di battaglia, ovviamente. Ma c’è chi di questo gioco ne ha fatto un lavoro.

Chi è Savyultras90

Il suo “nome” è Savyultras90, all’anagrafe Marco Filograsso, uno degli streamer più seguiti in Italia. Un nickname che con il pallone ha a che fare marginalmente. “In realtà seguo poco il calcio – racconta Marco a gianlucadimarzio.com. L’account è di mio fratello Savino, siamo entrambi tifosi del Bari”.

Da essere intrattenuto allo stadio a intrattenere i suoi followers. Il tutto nato per caso, dopo aver rinunciato all’idea di fare della sua passione un lavoro. “Ero un pro-player, ho disputato tornei internazionali. Nel 2018, dopo essermi laureato campione italiano, mi sono trasferito per trovare lavoro prima in America e poi in Australia. Avevo accantonato l’idea di lavorare con Call of Duty perché in Italia se non sei uno streamer non vivi con Cod”. Poi il Covid e il ritorno in Italia ad aprile, sliding doors.

Sembrava la fine di un grande passo, è stato l’inizio di un sogno. “Avevo l’attrezzatura per andare in live, mi sono detto di riprovarci. Non mi aspettavo niente, ora mi dico che probabilmente era destino”. Una fanbase di 108mila persone in poco più di sei mesi su Facebook Gaming, “Qualcosa di inimmaginabile. Sto vivendo un sogno, ora è diventato il mio lavoro”.

Il rapporto con Balotelli, Tonali e i calciatori

Dal campo da calcio a quello di battaglia, un passo brevissimo. E ne sono le dimostrazione le numerose partite che Savy ha giocato con diversi calciatori. Anche qui, tutto nato quasi casualmente. “Un mio amico era nella live Twitch di Douglas Costa, che durante la quarantena streammava spesso, al quale mancava un giocatore. Da quel giorno hanno giocato insieme spesso, fin quando mi ha chiesto se volessi giocare anch’io con Douglas e Alex Sandro”.

Dalla Juventus al Brescia, con Sabelli, Tonali, Torregrossa e Balotelli. “Con Sabelli ha organizzato tutto mio fratello. Poi Stefano ha portato anche Sandrino Tonali, che tra l’altro è fortissimo a giocare, Torregrossa e Balotelli”. Un rapporto coltivato anche oltre le live di gioco: “Sono tutti ragazzi fantastici. Con Mario ho un bel rapporto di amicizia, ci sentiamo praticamente tutti i giorni. Ha una diponibilità incredibile, è una persona buona e altruista. Mi è capitato anche di chiedergli un piccolo favore che prontamente mi ha fatto. Mi trovo molto bene sia con lui che con gli altri calciatori”.

I retroscena di mercato

Guai, però, a parlare di mercato. Nessuna news in anteprima, solo qualche piccolo retroscena. “Questa estate ero in live con Tonali che ha ricevuto una chiamata. Nella mia chat ho fatto un sondaggio chiedendo ai miei followers con chi stesse parlando dando quattro opzioni: il procuratore, la fidanzata, Ibrahimovic e Maldini. Terminata la telefonata gli dissi del sondaggio e gli chiesi se fosse corretta una delle opzioni, lui disse di sì e ne scartò due, fidanzata e Ibra. Non sapremo mai con chi stesse parlando, ma pochi giorni dopo firmò con il Milan”.

“Non è un percorso facile, ma credete nei vostri sogni”

Un ottimo rapporto con i calciatori, meno con il calcio giocato. Marco ha sempre preferito il joystick agli scarpini, anche se “Quando avevo sei anni ho iniziato a giocare, ma ero abbastanza scarso (ride, ndr)”. Poi il passaggio al controller dall’età di nove anni e l’inizio di una nuova strada, fino a oggi. “Non è un percorso facile, soprattutto se siete ragazzi. La scuola è importante e sono sempre riuscito ad abbinare le due cose. Ai giovani che vogliono iniziare questo cammino dico di credere sempre nei propri sogni”.

Adesso di anni Marco ne ha 23, alcuni dei sogni li ha realizzati ma altri sono ancora nel cassetto. “Spero di continuare su questa strada e crescere sempre di più. Ancora ho diversi obiettivi da raggiungere”. Tra questi, anche giocare qualche partita con altri calciatori: “Mi farebbe un sacco piacere giocare con Ibrahimovic, Lukaku e Neymar. So che è difficile, ma nella vita mai dire mai…”.

Andrea Campioni

Nato nel ’96 e cresciuto in una sala stampa. Iniziai a giocare a calcio ma ben presto mi fecero capire che non sarebbe mai diventato il mio lavoro. Piedi storti e mano ferma, così decisi di cambiare lavoro. Chirurgo? No, giornalista. Penna, tastiera o microfono poco importa, l’importante è raccontare storie.

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