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Sassuolo, rendimento ad alto livello alla voce dei “gol fatti”. Uno dei segreti dietro la promozione dei neroverdi è proprio nella fase offensiva
Dopo un solo anno di Serie B, il Sassuolo di Fabio Grosso può finalmente festeggiare per l’aritmetico ritorno in Serie A. Un percorso netto in questa stagione quello della squadra emiliana che, vincendo il derby modenese al “Braglia” (1-3 il finale, in gol Berardi, Laurienté e Moro a rispondere a Santoro) – e sfruttando il passo falso dello Spezia a Mantova – è riuscito a centrare l’obiettivo di inizio stagione con diverse giornate di anticipo.
Merito di un lavoro strepitoso messo in atto dalla società neroverde durante la scorsa estate che, con l’ambizione di sempre, ha avuto la capacità di trattenere in Emilia-Romagna una buona parte dell’ossatura della squadra appena retrocessa dalla Serie A, assicurandosi un campionato al vertice già dalle prime giornate.
Inoltre, dal mercato sono arrivate delle pedine presto diventate fondamentali per la squadra di Fabio Grosso: parliamo tra gli altri di Luca Moro, Nicholas Pierini e il portiere Horatiu Moldovan, arrivato in neroverde dopo l’esperienza all’Atletico Madrid.
Più che nei singoli però, uno dei maggiori punti di forza della squadra condotta da Fabio Grosso alla Serie A è da ricercare nella fase offensiva dei neroverdi, per distacco la migliore del campionato.
Con 73 gol realizzati in appena 33 giornate di campionato (+10 dalla seconda in questione, il Pisa) infatti, il Sassuolo è una vera e propria “macchina da gol” in questa Serie B, con la proiezione che – a fine stagione – potrebbe vedere gli emiliani diventare una delle squadre più incisive di sempre nella storia della competizione.
Merito certamente degli attaccanti, quasi tutti autori di una stagione da incorniciare. Ma non solo, perchè una delle capacità del Sassuolo di Fabio Grosso è quella di andare in gol con diversi calciatori, coinvolgendo in zona offensiva buona parte degli undici in campo. L’esempio più evidente è quello del centrocampista Kristian Thorstvedt, norvegese a cui l’allenatore ex Lione ha assegnato la licenza di attaccare. Risultato? 7 gol in 22 presenze, oltre che quattro assist. In generale, da segnalare anche la capacità di andare in gol dei difensori, quasi tutti a segno almeno una volta in questa stagione.
Detto della grande mole di gioco del Sassuolo che regala il gol con una buona continuità anche a centrocampisti e difensori, è certamente soprattutto grazie al lavoro degli attaccanti che i neroverdi non hanno rivali sotto alla voce “gol realizzati”.
Il caso iconico è quello di Armand Laurienté, autentico “fuori categoria” della Serie B con 15 gol e 6 assist messi a segno. Bene anche l’ala Pierini (10 gol) e gli attaccanti Mulattieri e Moro, rispettivamente a 9 e 7 centri stagionali in Serie B. Menzione necessaria anche per Domenico Berardi, leggenda neroverde che – messo alle spalle l’infortunio della scorsa stagione – rientrando a metà stagione ha collezionato 6 gol e ben 12 assist, il migliore della Serie B in questa statistica.
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