Parla dal nuovo centro del Sassuolo, De Zerbi, allenatore rivelazione della prima parte di stagione: “In Italia abbiamo bisogno di strutture, per senso di appartenenza e anche per lavorare meglio. E in questo la nostra società è all’avanguardia”.
Terzo posto con Fiorentina ed Inter, gioco propositivo, veloce. Bello da vedere. Così il Sassuolo è diventato protagonista, nonostante l’ultimo stop con il Milan: “E’ una battuta d’arresto – ha analizzato De Zerbi ai microfoni di Sky Sport – Guardando la partita può essere un errore di percorso. Ma è una tappa che fa parte del processo di crescita. La sconfitta ti fa concentrare obbligatoriamente su quello che è venuto meno bene.
Non è un ridimensionamento: è vero che abbiamo abituato bene, ma il Milan è una squadra composta da campioni. Mentre il Sassuolo è composto da giocatori che potenzialmente possono diventare come quelli del Milan.
Le caratteristiche dei calciatori che ho a disposizione si sposano con le mie richieste. Speravo di poter arrivare a questo momento così in avanti. Non sono mai contento, inseguo sempre quello che non c’è, ma quello che c’è è tanto. E quello che manca verrà col tempo”.
La prossima giornata di campionato porterà De Zerbi di nuovo a Napoli dopo i trascorsi da giocatore: “Ritorno a Napoli? Ho vinto un campionato lì in una piazza incredibile, probabilmente per il mio livello come calciatore era tanto. In quel periodo soprattutto c’erano aspettative altissime per quella squadra, dovevamo vincere necessariamente il campionato.
A chi mi ispiro? A livello tattico Guardiola credo sia quello più bravo. Come persona Bielsa non ha rivali. Come comunicazione Mourinho ha delle capacità incredibili. E’ difficile fare un nome. L’allenatore deve essere sempre autentico, se copi qualcuno prima o poi la maschera cade. Cosa ci siamo detti con Gattuso? Di capelli bianchi, di peso e di sigarette”.
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