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Sassuolo, Acerbi fa 100: “Orgoglioso di questo traguardo. Prima della malattia mi credevo invincibile, ora so che bisogna lottare per quello in cui si crede”

Chiamatelo pure mister 100. Ma in questo caso non c’entrano i milioni di valutazione del cartellino. Sono le presenze consecutive senza mai saltare un minuto. Sempre titolare, mai sostituito. Quasi un supereroe. Francesco Acerbi in effetti sembra venire da un altro pianeta. Ha superato una grave malattia e si è rialzato più forte di prima. Da quel momento non si è più fermato. Nemmeno un secondo. Il segreto? Lo ha rivelato lo stesso difensore del Sassuolo ai microfoni di Sky Sport: “Cerco di avere la concentrazione al massimo per 90 minuti. Dopo le partite quando posso mi riposo. Ieri per esempio sono andato dalla mia famiglia adottiva, ho mangiato un po’ risottino, grana e poi a letto. Queste 100 partite sono coincise con una crescita mia e della squadra in generale. L’inizio di questo campionato è stato difficile, ci voleva un cambio di tendenza. Abbiamo iniziato a capire che dobbiamo salvarci. All’inizio non pensavamo di dover lottare per non andare in Serie B, ma è quello che dobbiamo fare, lottare, per riemergere. Sono orgoglioso di questo traguardo. Per dare sempre il massimo è necessario impegnarsi al massimo, avere testa per lottare in quello che si vuole”.

Acerbi ha lottato contro qualcosa di grande. E ha vinto. Una battaglia che lo ha cambiato, lo ha migliorato: “Prima della malattia pensavo di essere invincibile. Facevo quello che volevo, ero molto superficiale nelle cose. Non facevo la vita sanissima che faccio ora. Poi sono arrivato ad un traguardo, quello del Milan, che era troppo elevato. Paolo Cannavaro? Se dovesse andar via mi mancherà: è un grande giocatore e un grande compagno. Rimarrà sempre nel mio cuore. Merita il meglio che un uomo possa ricevere. Il Milan attuale? Secondo me il problema non è il singolo giocatore. Secondo me è l’insieme di tante cose che non fa girare bene la squadra. Un po’ come noi prima che arrivasse Iachini. C’è da lavorare sulla testa. Rinnovo con il Sassuolo? Ho avuto dubbi in questo avvio di aver fatto la scelta giusta. Ma ho sempre cercato di lavorare sulla mia testa, per superare i dubbi. Cercando di tirare fuori il meglio. Dopo la malattia ho sempre lottato per quello che credo. Se ci si butta a terra è peggio. Bisogna sempre lavorare al massimo, così si esce prima da qualsiasi cosa”.

Redazione

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