Interviste e Storie

“La Lazio ti entra dentro”: il ritorno del “Comandante” Sarri

Sarri, allenatore Lazio (IMAGO)

Quindici mesi dopo le dimissioni, arrivate il 13 marzo 2024, Maurizio Sarri torna sulla panchina della Lazio

La lazialità ti entra dentro e ti rimane nell’anima“: Nessuna frase descrive meglio di questa il rapporto tra Maurizio Sarri e i tifosi della Lazio.

L’allenatore toscano non ha mai negato quanto stesse bene e quanto sperasse anche magari di finire la carriera in biancoceleste. “Il mio obiettivo è allenare la Lazio nella sua prima partita al Flaminio con quello stadio che si chiamerà Maestrelli” o “Io voglio smettere alla Lazio“: Sarri non ha mai mancato di raccontare a parole il suo amore per la piazza. “Se non succede qualcosa di clamoroso voglio continuare qui a lungo, fino alla fine della mia carriera“: quel qualcosa di clamoroso, però, avvenne il 13 marzo 2024 con quelle dimissioni improvvise e irrevocabili.

Una ferita che tra i tifosi della Lazio non si era mai rimarginata. La continua speranza che quello fosse un arrivederci e non un addio. 456 giorni dopo, questa speranza è diventata realtà, con l’annuncio del ritorno. Dopo una stagione finita senza alcuna qualificazione europea serviva un qualcosa per curare la delusione dell’ambiente e il nome dell’allenatore toscano non poteva che essere il miglior antidoto.

Tra i tifosi si respira di nuovo entusiasmo. Una ventata di fiducia in vista del calciomercato vedendo il classe 1959 come garanzia del restare a un certo livello.Ora tra i tifosi biancocelesti torna la voglia di rivedere allo stadio Olimpico quella tuta e quel mozzicone di sigaretta ormai iconici.

Il sogno sarrista

Per capire quanto Sarri mancasse ai tifosi della Lazio si può usare un’immagine. Alcuni mesi dopo l’addio dell’allenatore toscano, infatti, è cominciata a girare sui social la foto di una maglietta con un discorso estrapolato dal film “Cose da Pazzi” di Vincenzo Salemme.

In quel caso l’attore napoletano interpretava un nostalgico del comunismo che non era più capace a vivere nel mondo moderno perché non sarebbe riuscito ad adeguarsi alle nuove “regole” di comportamento. Quel discorso che di Vincenzo Salemme si apriva con: “Non sono uno stupido, non è il comunismo che mi manca, a me manca il sogno comunista“. Tradotto in chiave biancoceleste: “Non sono uno stupido, non è il sarrismo che mi manca, a me manca il sogno sarrista“.

Sarri, allenatore Lazio (IMAGO)

Lazio-Cremonese: l’Olimpico biancoceleste

L’augurio che ora il tifo della Lazio si fa è quello di rivivere di nuovo l’ambiente dell’ultimo sold out di Lazio-Cremonese, giocata il 28 maggio 2023. L’Olimpico completamente pieno e tutto biancoceleste. Al secondo anno a Roma Sarri conquistò uno storico secondo posto e la Champions League. Una stagione condita da grandi risultati e dai due derby vinti.

Il suo ritorno è una scelta di cuore, di convinzione e di visione. Con lui vogliamo riprendere un percorso interrotto troppo presto, consapevoli che insieme possiamo riportare entusiasmo, identità e ambizione. Bentornato nella tua casa Comandante“: il presidente Lotito parla del ritorno di Sarri come di un ritorno a casa. Cosa si augura il Comandante? Regalare di nuovo una giornata come quella del 28 maggio 2023.

Giuseppe Vignola

Classe 2001, ho sempre pensato che la gioia che può dare il calcio è imparagonabile a tutto il resto. Questa mia tesi, che può sembrare assurda, è stata avvalorata da un premio Nobel, Albert Camus, che disse: “Non c’è luogo in cui un uomo sia più felice che in uno stadio di calcio”. La felicità in uno stadio come tifoso l’ho provata, come calciatore non succederà mai, spero che quella da giornalista sia il mio futuro.

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