Maurizio Sarri (IMAGO)
La conferenza stampa di Maurizio Sarri prima del match tra Lazio e Verona.
Alla vigilia della sfida tra Lazio e Verona all’Olimpico, Maurizio Sarri ha presentato la partita in conferenza stampa, sottolineando l’importanza di ritrovare convinzione e risultati in casa, dove i biancocelesti non vincono da sei mesi.
L’allenatore ha evidenziato come la squadra stia lavorando con programmazione regolare e attenzione alla fase difensiva, puntando a un riscatto che possa soddisfare i tifosi.
Sarri ha anche parlato del ritorno all’Olimpico e dell’atteggiamento collettivo della squadra, spiegando che non c’è alcun giocatore da penalizzare singolarmente per le prestazioni recenti: “È l’atteggiamento generale che va corretto, dobbiamo far sentire la voglia di dare soddisfazione al pubblico”.
Inoltre, l’allenatore ha ribadito come il suo calcio non sia legato esclusivamente al modulo, ma alla capacità della squadra di sviluppare gioco efficiente: “L’esperienza insegna che il palleggio deve diventare automatico, anche se il gioco semplice è spesso il più difficile da applicare correttamente”.
Sarri ha spiegato come la Lazio stia cercando di migliorare il rendimento offensivo dagli esterni e la gestione della palla a centrocampo: “Non è solo questione di qualità, ma di continuità e capacità di mantenere pressione prolungata sugli avversari. Serve equilibrio tra rischio e opportunità”.
Sulla suo stile: “La mia esperienza alla Lazio non è mai stata basata sul grande palleggio. Quando parlo del nostro modo di giocare, non intendo il modulo, ma come sviluppiamo il gioco. A Como la sensazione era che si potesse far male soprattutto in profondità; ne abbiamo parlato all’intervallo e qualcosa si è visto nella ripresa. Le statistiche della partita erano da Serie C, tra efficienza e percentuale di passaggi riusciti, e paradossalmente questo mi dà fiducia, perché non possiamo avere numeri simili. Tecnica a parte, il Como forse è superiore, ma il vero problema è stato l’atteggiamento: siamo rimasti a metà strada e hanno prevalso le loro qualità. Con qualsiasi modulo avremmo ottenuto lo stesso risultato”.
Sul progetto: “Rientrare in Europa subito non è mai stato un obiettivo imposto dalla società. Quest’anno affrontiamo grandi difficoltà all’interno di un progetto triennale finalizzato proprio a tornare in competizioni europee. Vogliamo costruire un gruppo di 7-8 giocatori chiave per raggiungere questo traguardo: se ci riusciremo, serviranno al massimo tre innesti sul mercato; in caso contrario, la strada diventerà più complicata”.
Sui singoli giocatori ha commentato: “Zaccagni deve contribuire in doppia cifra ogni anno, Pedro resta un’arma preziosa in panchina e può inventare qualcosa in qualsiasi momento. Infortunati? Vecino, Isaksen e Patric sono monitorati dall’area medica; Vecino sembra il più vicino al rientro. Tavares? Si sta adattando a un ruolo difensivo esterno, lavorando sull’accelerazione in entrambe le fasi; se continuerà così, può diventare un terzino di alto livello”.
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