Immaginate di sorseggiare uno shot di tequila messicana e di sentire tutto il suo gusto pungente. Ecco. Adesso, invece, provate a immergervi nel sapore coinvolgente e aromatico del tipico asado argentino. Questo connubio culinario, oltre a rappresentare le origini miste di Santiago Gimenez, nato in Argentina ma emigrato in Messico a 3 anni, descrive alla perfezione anche il suo modo di giocare. Acuto e raffinato come una buona tequila ma allo stesso tempo concreto e senza fronzoli come la carne cotta al barbecue. E pensare che prima di fare gol a ripetizione con il Feyenoord, l’attaccante classe 2001 rischiò di dire addio al calcio per una trombosi alla vena della clavicola.
Santi Gimenez viene chiamato: ‘Chaquito’ o ‘Bebote’. Il primo soprannome non gli va tanto a genio, gli ricorda quello del padre, nonché ex calciatore del Boca Juniors: Christian Eduardo Gimenez detto ‘Chaqo‘. Nessun problema con il papà, sia chiaro, ma Santi vuole scrivere la sua storia, senza essere accostato a nessuno. Il secondo soprannome, invece, è nato da un retroscena abbastanza curioso. Gimenez, già a 11 anni, possedeva una stazza importante, tanto da sembrare un bambino nel corpo di un uomo, da lì nacque ‘Bebote’ (bambinone). Grazie alle sue caratteristiche fisiche si dedicò al rugby per qualche tempo, ottenendo anche degli ottimi risultati, alla fine però prevalse il football, e forse meglio così.
Oltre alla famiglia e al calcio, la religione è uno dei punti fermi nella vita di Santi Gimenez. Infatti, ogni volta che va in gol, esulta indicando il cielo per ringraziare Dio. Sui social, inoltre, cita spesso alcuni versi della Bibbia. Una credenza forte che lo ramifica all’appartenenza verso la sua famiglia e i suoi ideali. Stessi ideali mai messi in discussione quando doveva scegliere per quale nazionale giocare. Nessuna esitazione: in Argentina ci è nato, ma in Messico è cresciuto sia come uomo che come calciatore. Scendere in campo per el Tricolor gli ha precluso l’eventuale possibilità di giocare con Messi nell’Albiceleste, ma ancora una volta, ‘Bebote’, ha confermato di non voler vivere all’ombra di nessuno.
Forza fisica, senso del gol e capacità di inserimento. Tutte caratteristiche del tipico attaccante moderno. Il suo procuratore, Morris Pagniello, lo definisce un misto tra Kaká e Inzaghi: astuzia in area di rigore come super Pippo; struttura fisica e cavalcata palla al piede simili a quelle del fenomeno brasiliano. Chissà se tra le leggende di Ultimate Team, Santi Gimenez ha mai provato a utilizzare i due ex calciatori del Milan. La cosa sicura è che ‘Bebote‘ ha una grande passione per i videogiochi. Ed è proprio grazie a Call of Duty che l’ex Cruz Azul ha incontrato la sua attuale fidanzata. Entrambi sono appassionati di videogame e passavano ore a giocare insieme nella modalità online. Ogni partita era un pretesto per rimanere in contatto, fino a quando è sbocciato definitivamente l’amore che ancora li unisce.
Tra una partita alla Play e l’altra, Santi Gimenez non ha mai perso di vista il campo. Tranne per una triste parentesi che lo ha tenuto ai box per circa un anno a causa di una delicata operazione a una trombosi alla vena della clavicola. Dopo un lungo periodo di cure e riabilitazione, il talento messicano è tornato a brillare. Da quel momento, Gimenez, sembra non esser mai sazio di gol e gioca ogni partita come se fosse l’ultima. Come se il pericolo di perdere il suo sogno più grande gli abbia donato ancora più determinazione. Al suo rientro, si è messo definitivamente in luce con la maglia del Cruz Azul, club con cui ha giocato una partita anche insieme al padre in un’amichevole contro i Pumas. Con la squadra messicana Santi ha realizzato 21 gol e 11 assist in 105 partite prima di sbarcare in Europa. I numeri del ventiduenne messicano migliorano ogni anno. Infatti, durante l’annata 2022/23, con la maglia del Feyenoord le reti sono state 23, di cui 3 alla Lazio in Europa League.
Proprio i biancocelesti sono stati i primi a essere impressionati da ‘Bebote’. Ma attenzione, anche il Cholo Simeone è rimasto colpito dalle prestazioni di Gimenez, non a caso il classe 2001 è stato a un passo dall’Atletico Madrid nell’ultima sessione di calciomercato. A fare da sponsor per la trattativa, oltre al padre e al suo procuratore, c’è stato un ex Colchonero e idolo indiscusso di Santi: Radamel Falcao. La trattativa poi non è andata in porto a causa delle tempistiche ristrette.
Ritornando al calcio giocato, nella stagione attuale Santi Gimenez sta segnando a raffica: 14 gol in 11 partite, di cui uno all’esordio in Champions contro la Lazio, e arricchiti anche da 3 assist. Nel frattempo, il suo entourage è al lavoro per sbloccargli il passaporto comunitario. Se il suo sogno quindi è quello di giocare in un importante club europeo, la strada intrapresa è sicuramente quella giusta.
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