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Le Azzorre in Conference League: ecco il miracolo Santa Clara

Squadra del Santa Clara (IMAGO)

Giocare in Conference League a 1400km dall’Europa: il sogno del Santa Clara, club delle Isole Azzorre, raccontato dal suo artefice

Un arcipelago vulcanico in mezzo all’Atlantico. Una squadra che affronta trasferte da 1400km per giocare in Primeira Liga. Un club, il Santa Clara, che ha riscritto i confini della geografia calcistica. A Ponte Delgada, capoluogo delle Isole Azzorre, si torna a respirare aria d’Europa. Il quinto posto in campionato ha consegnato alla squadra di Vascos Matos un biglietto storico per la Conference League.

Non chiamatela favola. Quella del Santa Clara è una storia che profuma di organizzazione e visione, firmata Bruno Vicintin. L’imprenditore brasiliano ha rilevato le quote del club nel 2022 e in tre anni di gestione lo ha portato dalla Liga Portugal 2 a una qualificazione europea. “Il segreto è l’atmosfera di armonia che si respira tra tutte le componenti del club, partendo dalla dirigenza fino all’allenatore e alla squadra – racconta Vicintin a gianlucadimarzio.comQuando c’è questo, arrivano grandi risultati. Viviamo di calcio, la palla non rotola per caso“.

Gli investimenti in Portogallo, per i Vicintin, sono abitudini di famiglia. Il padre di Bruno, Ricardo, è stato proprietario per diverso tempo dell’Alverca, club appena neopromosso in Liga 2 e le cui quote di maggioranze sono state cedute qualche mese fa niente di meno che a Vinicius Jr.. Ma l’impresa di Bruno nelle Azzorre parte da lontano, con un percorso molto tortuoso: “Quando sono diventato proprietario, la stagione di Liga stava per cominciare. Non era stato fatto mercato in entrata e i giocatori principali erano stati venduti. Sono emersi poi molti debiti di cui non ero a conoscenza“. Il verdetto della prima stagione fu netto: retrocessione in seconda divisione.

Non proprio incoraggiante come avvio. Mollare? No, ricostruire. “Abbiamo creato un team dirigenziale solido e scelto un allenatore a cui dare fiducia, Vascos Matos – ci racconta Vicintin – Una nostra scommessa, che ha creduto in noi e noi in lui. Grazie a lui abbiamo subito riconquistato la Liga. Abbiamo poi dato continuità alla rosa di giocatori che ha centrato la promozione, senza stravolgerla. Volevamo dare fiducia a tutto l’ambiente“. Il risultato, questa volta, è stato ben diverso. Il Santa Clara ha infatti riscritto la storia del calcio portoghese chiudendo al 5° posto con record di punti conquistati da una squadra neopromossa.

Vivere il calcio nelle Isole Azzorre

La sede del Santa Clara è l’isola di Sao Miguel, la principale dell’arcipelago delle Isole Azzorre, a circa 1400km da Lisbona. La penisola portoghese è raggiungibile solo per via aerea, con un volo di 2 ore e mezza dall’aeroporto di Ponte Delgada. Logiche da considerare, soprattutto a livello di costi: “Un club normalmente programma i suoi spostamenti principalmente in autobus, mentre i nostri sono solo in aereo. In un’intera stagione spendiamo 700mila euro solo in voli. Anche per questo compriamo principalmente giocatori brasiliani: loro sono più abituati a questi lunghi viaggi“. La trasferta più lunga nella storia di una competizione UEFA risale al doppio match della fase a gironi di Champions League tra Benfica e Astana, con viaggi di 6.173km. Nella prossima campagna europea, il Santa Clara potrebbe riscrivere questo record.

Il club di Bruno Vicintin è un piccolo gioiellino del calcio portoghese. Una realtà solida, che l’imprenditore brasiliano sta ampliando con investimenti concreti. Il Santa Clara, che si allena e gioca le sue partite casalinghe in due strutture di proprietà del governo, sta infatti ultimando la costruzione del suo centro sportivo. La crescita della realtà açoriana ha attirato l’attenzione dei piani alti della federcalcio portoghese, con il c.t. Roberto Martinez che ha fatto visita in prima persona al Santa Clara: “Siamo stati molto felici di accoglierlo qui e di mostrargli cosa rappresenta questo club. – racconta Vicintin – Sono rimasto molto colpito dalla sua umiltà. È un uomo di calcio e gli abbiamo mostrato i nostri piani per il futuro. Lui è rimasto molto impressionato”.

Vascos Matos, allenatore Santa Clara (IMAGO)

Il futuro è solo crescita, ma mantenendo gli stessi valori di sempre: “Il marchio di fabbrica della mia gestione è il rapporto umano. Tratto tutti allo stesso modo: dai dirigenti ai giocatori fino a chi taglia l’erba del campo. Voglio conquistare la fiducia di tutti quelli che lavorano intorno a me, così che tutti poi remino nella stessa direzione“.

Porsi obiettivi, con razionalità: “Continuare a stabilizzarci in Primeira Liga e investire in infrastrutture. Qui in Portogallo la differenza con i grandi club come Benfica, Sporting e Porto è molto ampia, soprattutto in termini di budget. Sappiamo che non è normale competere con loro. Ma vogliamo essere l’orgoglio dei cittadini delle Azzorre. Poi, quando la società sarà solida, cercheremo di entrare in pianta stabile anche nelle competizioni europee. Non vogliamo andare in Europa e poi, uno o due anni dopo, scomparire“. Filosofia Santa Clara: volare in alto, tenendo i piedi per terra.