Sanremo, tra musica e pallone…. Emozioni che s’intrecciano per Renzo Rubino, in gara alla 68ª edizione con la sua ‘Custodire’: “un testo molto diverso rispetto a tutti quelli in gara, semplicemente perché un testo mio. È una canzone molto personale, – nella quale il cantante pugliese canta del padre e della madre – una canzone che porta anche dentro il mio desiderio di fare musica”. Parole intime, consegnate al grande pubblico nella serata di apertura della Kermesse: mercoledì (a sorpresa, in sostituzione del duo Meta – Moro) la seconda esibizione.
Questa sera, invece, sarà tempo di duetto con Serena Rossi: appuntamento al quale Renzo si presenterà con una tenuta speciale. Sotto all’abito la… “maglia bianconera di Pjanic. – eccola l’altra grande passione di Rubino dopo la musica – Miralem come giocatore mi fa impazzire. Mi piace il ruolo in cui gioca e se faccio questo mestiere – sorride Renzo – è soprattutto per poter giocare nella Nazionale Cantanti: giocare l’anno scorso allo Juventus Stadium è stata un’emozione grandissima, vera, pulita”.
Prato dello Stadium che Pjanic e compagni in questo turno di campionato non calcheranno, ad attenderli c’è infatti la gara di questa sera in casa della Fiorentina. “Ed io stasera dovrei essere tra i primi a cantare, proprio oggi che c’è la partita: ma vi rendete conto della follia? – scherza ancora Renzo – Farò così, da una parte avrò il monitor e dall’altra la radiolina. Farò finta di cantare mentre ascolto la partita.“ Novanta minuti importantissimi per la corsa allo scudetto della sua Juventus. “Corsa che quest’anno è tostissima, il Napoli è veramente una squadra forte ed è bello perché c’è una sfida tra due squadre che riescono a rendere tutto il campionato più vivo: sarà bello alla fine veder vincere la squadra migliore”.
Che al traguardo Renzo si augura possa essere ancora la sua Juventus, pronta a riprendere il cammino anche in Champions. “Questo l’anno giusto dopo la delusione di Cardiff? Speriamo tutti di si, è una cosa alla quale noi tifosi teniamo tanto, secondo me ce la meritiamo”. La Champions, però, “è un po’ come il Festival di Sanremo: tu sei qui e la tua canzone per te è la più bella, poi ci sono una serie di meccanismi che fanno si che venga vista in modo diverso, ci sono delle partite che magari giochi bene e poi le perdi, quindi vediamo. La sfida col Tottenham? Sanremo sarà finito e di sicuro c’è che riuscirò a vederla senza ansie, nella tranquillità di casa, sarà una gara avvincente”.
Che potrebbe inserirsi nell’elenco delle ultime apparizioni bianconere di Gianluigi Buffon. “C’è un momento in cui dire basta e se lui si sente di smettere lo deve fare: se invece vuole continuare ancora un altro anno deve avere la possibilità di farlo. Io credo che comunque vada Buffon, come Nedved, non lascerà la Juventus: rimarrà comunque un leader anche fuori dal campo e dallo spogliatoio, sarà una di quelle figure che avremo vicino alla squadra per tanto tempo”. Figura sempre pronta a dare un contributo importante alla squadra e a trasmettere la giusta serenità per continuare a vincere.
“Quella serenità che mi trasmette e che rappresenta per me la Juventus”: quella stessa serenità contenuta nel repack del disco di Renzo in uscita oggi “Il gelato dopo il mare’, “un disco vivo, sporco, intenso, che parla di ubriachezza e di redenzione, di Margarita e di amori dannati”. Quelli cantati da Renzo, per il quale l’esibizione di questa sera si avvicina, è tempo dei saluti. “Intonare l’inno bianconero per salutarci? Certamente, è del mio amico Paolo Belli. “Juve, storia di un grande amore. Il bianco che abbraccia il nero…’ Dai il prossimo lo scrivo io”.
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