Categories: Interviste e Storie

La lunga attesa di San Marino, Tura: “È come vincere l’Europeo, questi ragazzi sono eroi”

La storia si presenta sul Monte Titano alle 22:41 del 5 settembre 2024. Tre fischi che regalano la gioia a una nazione: dopo 140 partite, San Marino torna a vincere. L’ultima volta fu nel 2004, a Serravalle, contro il Liechtenstein: finì 1-0. Vent’anni dopo il risultato è lo stesso, contro la stessa avversaria, nello stesso stadio. Con una sola, grande, differenza: allora era un’amichevole, oggi è una gara ufficiale, che vale tre punti in Nations League. La prima vittoria da tre punti nella storia di San Marino. “Questa notte non abbiamo dormito. Nei festeggiamenti c’è chi ha urlato di gioia e chi ha pianto, ci siamo lasciati andare”. Il racconto è affidato alla voce entusiasta di Marco Tura, ex arbitro internazionale, oggi presidente della Federcalcio sammarinese, che ci porta dietro le quinte di un traguardo storico.

 

credit: FSGC/Pruccoli

 

La chiamata con Gravina e l’attesa: “Sapevamo che una vittoria sarebbe arrivata”

“Una delle prime persone che ho sentito ieri sera è stato il presidente della FIGC, Gabriele Gravina. Gli ho detto che la mia gioia per questa vittoria era come la sua dopo i rigori contro l’Inghilterra all’Europeo: a San Marino i primi tre punti della storia valgono quanto un trofeo”. Un’impresa che resterà per sempre. Una data cerchiata in rosso – o in biancazzurro – sul calendario. Attesa, bramata, voluta. Costruita con visione e progettualità: “Quando abbiamo visto il girone di Nations League eravamo ottimisti. L’ultima volta avevamo chiuso con due punti, ora siamo già a tre. E un po’ ce l’aspettavamo: sapevamo che una vittoria prima o poi sarebbe arrivata, era il momento. I ragazzi sono stati degli eroi, hanno fatto qualcosa di inedito e incredibile: vincere per noi ha un significato speciale. Al triplice fischio sono saltato addosso al mio segretario generale, non ci credevamo. Poi abbiamo festeggiato fino a tarda notte, negli spogliatoi e in città”.

 

Marco Tura – credit FSGC

 

“Costruito l’attitudine al gol: non giochiamo più per evitare figuracce”

La visione era già chiara da mesi: “Da quando abbiamo scelto Cevoli in panchina il progetto era quello di arrivare alla prima vittoria ufficiale e l’occasione era ghiotta: il Liechtenstein è la squadra più vicina a noi tecnicamente. Credevamo di poter fare risultato e ci siamo riusciti”.  L’attesa è stata lunga. Vent’anni. Centoquaranta partite senza vincere: “Tifare per una squadra che non vince mai è difficile. La nazionale era vissuta con un po’ di sofferenza, ma già da qualche tempo l’aria stava cambiando. Percepivo un tifo diverso, una squadra diversa. Più fresca. Anziché giocare per evitare figuracce, abbiamo iniziato a provare a segnare. Rischiamo di più in difesa e proviamo a costruire in attacco. L’attitudine al gol è sempre mancata, ora non più: abbiamo segnato in tre partite consecutive, contro Danimarca, Finlandia e Kazakistan. E parlo sempre al plurale come se il gol lo segnasse tutta la nazione”.

“Le mille persone che ieri erano in tribuna tifavano come si fa con una grande nazionale o un grande club. Una bella atmosfera, che ci aiuta a creare una nuova attitudine, quella alla vittoria. Specialmente grazie ai più giovani, che sono più liberi e più sfrontati. E pensare che il gol decisivo sia arrivato da un ragazzo del 2005, che alla scorsa vittoria non era neanche nato, fa impressione”.

 

 

Sensoli e la San Marino Academy: il nuovo progetto della nazione

L’eroe di serata si chiama Nicko Sensoli, ha diciannove anni e gioca sulla trequarti della San Marino Academy. È l’uomo copertina perfetto, l’immagine del cambiamento del calcio sul Titano: ha trovato poco spazio in D al Sangiuliano, si è rilanciato tornando a casa. Non un caso: “Due anni fa abbiamo capito che perdevamo molti ragazzi fra i diciannove e i ventidue anni perché non trovavano continuità. Quindi abbiamo creato l’Academy, una squadra Under-22, ispirata alle Next Gen che stanno nascendo in Serie C. Grazie a FIGC, UEFA e FIFA, le giovanili di questo club giocano nei campionati italiani (contro Rimini, SPAL, Vicenza e così via), mentre la prima squadra si confronta con i grandi nel campionato di San Marino. Così abbiamo dato la possibilità di continuare a giocare e crescere a quei ragazzi che prima avremmo perso”.

 

credit: FSGC/Pierini

  

Oggi l’Academy è il bacino principale della nazionale Under-21 ed è allenata dallo stesso staff: “Lavoriamo proprio per prepararli a vestire la maglia di San Marino in gare internazionali. Alcuni hanno già debuttato con i grandi: nell’ultima amichevole Giocondi ha esordito con gol, ieri Sensoli ha segnato in Nations League. San Marino ha 33.000 abitanti, non possiamo fare grandi selezioni: dobbiamo sviluppare i calciatori che abbiamo in casa. Grazie a bravi allenatori e con un po’ di fortuna abbiamo trovato una ventina di ragazzi in gamba che sono scesi in campo, hanno vinto e sono diventati eroi.

 

credit: FSGC/Pruccoli

 

“Continuare a sognare non è proibito”

I trentatremila di San Marino vivono il calcio con passione: “Ogni sammarinese tifa una squadra italiana e una squadra locale. Tre club di San Marino tutti gli anni ci rappresentano nelle competizioni europee, ai preliminari di Champions, Europa o Conference League. E ora tutti gioiamo per la nazionale, dopo anni di attesa: l’esperienza da arbitro mi ha insegnato a essere paziente e a ricercare gli equilibri giusti. Ma era naturale che San Marino tornasse a vincere, grazie a un percorso di crescita iniziato anni fa. Ieri sera negli spogliatoi ho abbracciato i ragazzi: gli ho detto che mi hanno regalato un sogno e che ora non è proibito continuare a sognare. Viviamo alla giornata, ma sono convinto che non passeranno altri vent’anni prima di vincere ancora”.

Luca Bendoni

L'amore per il calciomercato è sbocciato prestissimo: ho cominciato a raccontarlo a 10 anni e non mi sono più fermato. D'estate in giro per Milano a caccia di incontri, procuratori e direttori, d'inverno studente. I primi pezzi su GianlucaDiMarzio.com nel 2019, sognando di fare della mia passione un lavoro.

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