Melle-Curto: alla Samp l’andata dei playout

Alla Sampdoria l’andata dei Playout, Meulensteen e Curto decidono i primi novanta di centottanta minuti che porteranno all’ultimo verdetto del campionato di Serie B.
Davanti agli otre 30000 di Marassi, ennesimo atto d’amore di una stagione troppo brutta per essere vera per i tifosi blucerchiati, presenti in massa nella calda notte di metà giugno del Ferraris.
In palio in campo orgoglio, riscatto e un futuro inaspettatamente da riscrivere. In due atti, il primo a Marassi: deciso dal gol nel primo tempo di Melle Meulensteen, decisivo come in campionato sempre a Marassi con la Salernitana lo scorso 9 maggio.
A chiudere definitivamente i giochi fissando il risultato finale sul 2-0 il colpo di tacco sotto porta di Curto. A chiudere una partita lunghissima, durata 33 interminabili giorni. Dalla notte di Castellammare a quella del Ferraris, andata e ritorno dall’inferno nel giro di un mese.
Dall’incubo Lega Pro a questa gara
Incubo Lega Pro diventato realtà dopo il pareggio con la Juve Stabia. Un mese dopo – con il Brescia penalizzato di quattro punti per irregolarità relative al pagamento dell’IRPEF di febbraio con crediti di imposta risultati inesistenti – incubo trasformatosi in una nuova occasione da non mancare per restare in Serie B, passando per un playout a lungo in dubbio. Soltanto mercoledì scorso la decisione definitiva, comunicata dalla Lega di B assieme alla nuova classifica: Cosenza, Cittadella e Brescia retrocesse in Lega Pro, domenica 15 giugno alle ore 20.30 in campo al Ferraris l’andata dei playout tra Sampdoria e Salernitana.
Per riscrivere il finale di una storia cominciata con altri obiettivi, facce diverse, ambizioni lontane: la Serie A da riconquistare, Andrea Pirlo in panchina, Pietro Accardi a costruire la squadra del ritorno tra i grandi. Undici mesi dopo di allenatori sulla panchina blucerchiata ne sono passati quattro: da Pirlo ad Evani, passando per Sottil e Semplici. A guidare l’area tecnica non c’è più l’ex Empoli, ma Andrea Mancini, figlio di Roberto, tornato a Genova dopo la parentesi Barcellona. Ennesimo tassello di quel ritorno alla sampdorinità voluto dal presidente Matteo Manfredi, che non è riuscito nella regalar season ad invertire quanto bastava il trend negativo per evitare una prima storica retrocessione in Lega Pro. Oggi inaspettatamente ancora tutta da decidere, con l’andata dei playout giocato in casa di una Sampdoria con un solo risultato utile (la vittoria) a disposizione, a causa del peggior piazzamento in classifica nei confronti di una Salernitata in queste settimane al lavoro tra campo e tribunali. Aule dove il club ha fatto ricorso contro i provvedimenti adottati dalla Lega Serie B il 18 maggio e il 7 giugno. Ricorso respinto dal Tribunale Federale Nazionale, con Sampdoria e Salernitana regolarmente in campo per l’andata.
Melle-Curto: i due gol blucerchiati
Decisa dal gol numero 4 in stagione del centrocampista olandese classe 1999, a sbloccare la gara nel primo tempo. Colpo di testa su assist di Ferrari sul quale Christensen non può nulla. Come un mese fa, porta diversa – il 9 maggio sotto alla Nord, stasera sotto alla Gradinata Sud – ancora sull’asse Ferrari-Melle, si è materializzato uno dei due gol vittoria, e della speranza della Samp.
Il secondo nella ripresa del subentrato Curto, a spedire con un colpo di tacco il pallone in porta per il 2-0 finale. Finale di partita che ha visto Aureliano tirare fuori prima il rosso a Borini per fallo su Lochoshvili (dopo controllo del Var), e poi a Stojanovic per una manata in faccia a Ioannou. Nota negativa della serata in casa Samp la maledizione portieri che continua, con Cragno uscito in barella per la rottura del tendine d’Achille, con Ghidotti subentrato al suo posto. Dopo gli otto minuti di recupero però per la Sampdoria è tempo anche di festeggiare, conto alla rovescia già cominciato al ritorno di venerdì.