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Sampdoria, Montella: “Massima stima per Osti e la società. Futuro? Può succedere di tutto”

Ultimo allenamento della stagione al Mugnaini di Bogliasco per la Sampdoria, impegnata questa mattina nella rifinitura in vista della gara dello Juventus Stadium con i Campioni d’Italia. Poco da chiedere da parte dei blucerchiati agli ultimi novanta minuti dal campionato, a salvezza ormai raggiunta e con i tifosi in aperta contestazione con i giocatori, con i gruppi organizzati che hanno già comunicato la loro assenza domani sugli spalti, conseguenza della grande delusione nel derby. A tenere banco in casa Sampdoria però soprattutto le vicende extra campo, col futuro di Antonio Cassano (dopo la lite di domenica con Romei negli spogliatoi del Ferraris e assente oggi alla rifinitura) da una parte e quello di Vincenzo Montella dall’altra ancora tutti da scrivere. Allenatore blucerchiato che, come ogni vigilia, ha incontrato pochi minuti fa la stampa al Mugnaini.

“È stata una settimana lunga, complicata per il risultato maturato sul campo nel derby e per errori commessi post partita, che hanno lasciato spazio alla situazione di questi giorni. Ora però dobbiamo pensare alla gara di domani, analizzare gli errori tecnici, noi l’abbiamo fatto e abbiamo analizzato alcuni aspetti con la società e abbiamo capito gli errori commessi – le prime parole di Montella, che sul poco feeling con la dirigenza Samp ha continuato – Ho letto di una mia incompatibilità con Osti e con parte della dirigenza, intanto dico che ho grande stima per Osti e che non ci sono divergenze con lui come con gli altri componenti della società, bisogna capire chi fa cosa, io faccio l’allenatore. Oggi con il presidente – presente al campo per la rifinitura – ho parlato di questo”.

Sulle possibilità di permanenza a Genova. “Percentuali? Non mi va di rispondere, non ho mai fatto percentuali e non ne farò, penso di essere sempre stato rispettoso dei tifosi, so che vogliono magari sapere qualcosa in piu, ma ora non è il momento di parlarne. Se abbiamo già deciso? Assolutamente, è tutto aperto, conoscendo me e Ferrero so che saremo molto chiari. Ci metteremo col presidente, vedremo se le rispettive ambizioni ed esigenze coincidono. In caso di permanenza, quanta l’importanza di ripartire da zero? Non bisogna partire da zero, qualcosa di buono c’è stato. Abbiamo tutti commesso degli errori, dobbiamo analizzarli per non commetterli di nuovo. Quali gli errori e da cosa ripartire? Qualche giocatore è cresciuto, qualcuno no. Dobbiamo avere dei punti fermi dai quali ripartire, e poi avere dei giocatori funzionali al modo di giocare. Un allenatore deve poi essere anche in grado di subentrare, io credo in questa stagione di averlo fatto due volte: al mio arrivo e a gennaio dopo il mercato. Sono andati via Regini, Zukanovic e si è fermato Carbonero, e sono arrivati Dodô, Ranocchia e Sala che si sono dovuti poi inserire. Abbiamo pagato il dover far crescere i giocatori, poi capisco che una società come la Sampdoria debba vendere quando ci sono certe opportunità come quella di Eder. Anche se con lui e Muriel davanti avevamo trovato la quadra, dopo abbiamo dovuto rivedere tutto”.

Sull’assenza alla rifinitura di Cassano. “Veramente per gastroenterite? Perché non dovrebbe essere così? Il licenziamento? Io non l’ho visto, si è allenato, ha fatto bene durante la stagione, ieri era al campo e oggi non c’era, perché non dovrebbe essere per influenza? Ieri si è allenato, era tra le riserve, è stato male e oggi non c’è. – chiude l’allenatore – La chiamata di Ponce? Ha fatto bene in questa stagione, come già a Calò a Palermo vogliamo fargli respirare l’aria della prima squadra. Tornando alla stagione che sta per concludersi. “Siamo una squadra che deve giocare al cento per cento, quando non ci siamo riusciti abbiamo fatto fatica. Ci siamo salvati facendo quaranta punti, e questi sono tutti giocatori che valgono di più dei punti realizzati, in altri contesti amalgamati diversamente dal punto di vista tecnico e caratteriale avrebbero fatto di più”.

Sulla contestazione dei tifosi. “Non ho letto lo striscione – l’accusa ai giocatori è di non fare vita da atleti fuori dal campo – quando si perde però è sempre colpa dei giocatori che escono la sera. Molto spesso è il contrario, escono di più quando le cose vanno bene. Le critiche? Noi le accettiamo, ancora di più quando sono civili come qui alla Samp, viste le aspettative alte impossibile non aspettarsi delle critiche”. A chiudere la conferenza una battuta sull’importanza, nonostante i giochi già fatti, della sfida di domani. “Una buona prestazione serve per noi stessi, per l’orgoglio, per il nostro essere professionisti. Anche se incontriamo gli invincibili dobbiamo provare a fare la nostra parte”.

Marco Bovicelli

Nato a Genova il 26 novembre del 1979, mi laureo nell'Università della mia città in Scienze della Formazione. Inizio a raccontare di pallone nel 2012 nella trasmissione "Goal Sera", sull'emittente ligure Telenord (anche se leggende metropolitane mi vogliono, microfono in mano davanti alla tv, a fare telecronache già all'età di cinque anni). Ho collaborato in qualità di redattore con fantagazzetta.it e ilpubblicista.it (testata online e cartacea con la quale lavoro tuttora). Giornalista pubblicista dal 2014, metto parole ed emozioni su Gianlucadimarzio.com dal novembre del 2013, per il quale ho iniziato seguendo quotidianamente la Sampdoria oltre a Genoa, Savona ed Entella. Sempre in viaggio, nella mia borsa non possono mancare penna, tablet e un buon libro.

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