Gol e dedica speciale per Antonio, prima dall’inizio e da protagonista Keita: dura legge degli ex per l’Inter, a Marassi passa la Sampdoria, grazie (anche) ad un Audero insuperabile e ad un super Damsgaard.
Alla vigilia della gara in casa Samp i riflettori erano quasi tutti puntati sul mercato, con le voci delle ultime ore di un possibile addio anticipato di Fabio Quagliarella direzione Torino sponda Juventus: “Fossero vere sarebbe un grande premio per lui, al di là di come andrà a finir.. – le parole a riconoscere talento e carriera del capitano blucerchiato di Ranieri (altro ex di giornata), che sul mercato solo pochi giorni prima aveva aggiunto -.
Fino ad oggi in attacco ho avuto solo Quaglia e La Gumina, sono mancati Gabbiadini e Keita: spero rientrino quanto prima, saranno loro i nostri rinforzi”. Ancora qualche settimana di attesa per rivedere Manolo in campo, chi ha potuto invece rispondere subito presente alla ‘chiamata’ di Sir Claudio è stato il numero 10 arrivato in estate dal Monaco.
Oggi la prima da titolare maglia della Sampdoria sulle spalle, l’occasione da non sbagliare, proprio contro quell’Inter sua ultima esperienza italiana: stagione 2018-19, in panchina Spalletti, cinque i gol in ventiquattro partite giocate e un quarto posto finale in campionato. Una stagione tra luci ed ombre quella a Milano per l’attaccante senegalese, nessuno spirito di rivalsa però oggi contro i suoi ex compagni, ma solo tantissima voglia di tornare ad essere protagonista con la sua nuova squadra.
Della quale di fatto Keita Balde si candida ad essere – come indicato da Ranieri – il vero colpo di mercato di gennaio: complice una condizione ottimale da ritrovare (post stop Ligue 1 di marzo e positività al Covid) e qualche problema fisico (stiramento alla coscia destra), soltanto settantasei i minuti in quattro gare prima di oggi, mai una gara cominciata dall'inizio.
Alla vigilia di Natale il ritorno in campo contro il Sassuolo: gol, un rosso forse troppo severo e una prestazione a lanciare subito buoni segnali. Si arriva ad oggi, al Ferraris un’Inter in piena corsa scudetto e alla prova del nove (quella nona vittoria consecutiva che avrebbe permesso a Conte di superare Mourinho in questa statistica): prova fallita anche per il gol risultato decisivo di Keita.
Suo il destro a incrociare – a raccogliere l’assist dopo l’ennesima giocata di un Damsgaard in continua crescita, lanciato a sorpresa da Ranieri alle spalle del numero 10 – a battere Handanovic e a fissare il risultato sul momentaneo due a zero. Bacio al pallone sotto alla maglia a festeggiare il gol da titolare ritrovato e una prestazione finalmente da protagonista, in quella che davvero per lui può rappresentare la stagione della svolta, dopo il periodo non semplice in Francia.
E a soli venticinque anni. “Keita da tanti anni protagonista nonostante la giovane età, ha però ancora margini di miglioramento? Assolutamente si, è un ragazzo eccellente e spero sia nella sua maturità calcistica: – così Ranieri a fine gara – deve migliorare in qualcosa, ma con noi è un ragazzo d’oro”. Oggi, finalmente per la Sampdoria, disponibile dall’inizio, nella gara contro il suo passato. Appuntamento da non sbagliare al quale Balde non è mancato.
Un passato a tinte nerazzurre ancora più forte per Antonio Candreva, l’altro protagonista di giornata che a Milano sponda Inter ha trascorso gli ultimi quattro anni di carriera.
A settembre, nonostante i sette gol e i nove assist in quaranta presenze tra campionato e coppe con Conte in panchina, l’addio a sorpresa e una nuova storia tutta da scrivere a Genova sponda Samp. Una scelta, quella di calarsi in una realtà lontana da quella nerazzurra, facilitata dai messaggi dell’amico Quagliarella e dalla fortissima volontà di averlo in blucerchiato di Claudio Ranieri: ex Leicester che a settembre ha lavorato in prima persona per farlo arrivare a Genova.
Motivo in più per l’allenatore per arrivare ad escluderlo, a metà dicembre, prima dalla lista dei convocati per la gara col Verona e poi dagli allenamenti in gruppo dei giorni successivi: causa, un atteggiamento da parte di Antonio per coinvolgimento non in linea con quanto richiesto e atteso da Ranieri. Un caso, però, subito archiviato grazie alle scuse del numero 87, che capito l’errore si è ricalato immediatamente testa e gambe nel mondo Sampdoria.
Oggi una nuova occasione per dare il proprio contributo al raggiungimento degli obiettivi del gruppo, contro quel passato che rappresenta anche la sua vittima preferita: sei i gol messi a segno in tredici incroci, l’ultimo in ordine di tempo il rigore (per tocco di mano in area di Barella) a sbloccare la gara di Marassi.
Handanovic da una porte e pallone dall’altra, anche per Antonio corsa sotto alla Sud pallone nascosto dalla maglietta a festeggiare gol e attesa del secondo figlio con la moglie Allegra: “Grande prova di carattere e vittoria importantissima!” il post a festeggiare via social il risultato del Ferraris. “E’ stata la vittoria del gruppo. Felice di aver contribuito a dare una gioia ai tifosi della Sampdoria. Grazie ai miei compagni e al mister per la fiducia” gli fa eco ancora via social Keita Balde.
Co-protagonisti di giornata nel pomeriggio di Marassi, assieme ad un Audero decisivo (col rigore parato sullo zero a zero a Sanchez) e ad un Damsgaard non più sorpresa ma indiscutibile conferma: un’Inter che ha creato tanto ma concretizzato poco accorcia nel finale con De Vrij, ma non basta. “E’ stata una partita strana, siamo passati dal rigore sbagliato all’1-2 che ci ha messo in difficolta. – le parole di Conte a fine gara – Dispiace perché meritavamo qualcosa di più”. A festeggiare però è Sampdoria. Tra campo e mercato. Dove i colpi più importanti potrebbe averli già messi a segno.
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