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Sampdoria, Giampaolo: “La Lazio mi piace da morire, Zapata mi ha sorpreso. Schick? Sarà il rinforzo della Roma”

Sampdoria-Lazio e Napoli-Juventus: due partite che potranno spezzare gli equilibri del campionato. Le due sorprese e le due migliori a confronto, due big match da non perdere. Ai microfoni del Corriere dello Sport, l’allenatore blucerchiato Marco Giampaolo ha commentato: “Sampdoria-Lazio è una partita che arriva in un momento propizio, sia per noi che per loro. I biancocelesti mi piacciono da morire, sono gli unici tra le prime sei a giocare con una sola punta e così tanti palleggiatori, centrocampisti in grado di vedere anche bene la porta”. Magari, Inzaghi proverà a chiudere gli spazi a Torreira, proprio come ha fatto il Bologna… “Il Bologna ha vinto perché ha sbloccato la partita subito e l’ha gestita poi benissimo sul piano tattico – commenta l’allenatore -. Ma, oltre a Torreira, anche le nostre mezzali sanno impostare bene il gioco, così come i centrali difensivi”. Un bilancio tra la Samp dello scorso anno e quella di oggi? In estate sono partiti quattro grandi calciatori (Bruno Fernandes, Muriel, Schick e Skriniar, ndr), in tre fanno la Champions, il quarto (Skriniar) la giocherà il prossimo anno. Ma noi siamo migliorati in senso collettivo, abbiamo acquisito una mentalità diversa ed i nuovi si sono ambientati alla grande: prendete Zapata. Bravissimi anche Kownacki ed Andersen, i futuri Schick e Skriniar 2.0: d’altronde, i giovani stranieri sono armati, hanno un’altra cultura, un’altra testa, non stanno lì a fare discorsi. Vengono al campo, si allenano, imparano e lo mettono in pratica. Hanno una marcia in più rispetto ai nostri ragazzi”. A proposito di Schick e del ruolo che, una volta tornato al top, avrà nella Roma di DI Francesco, Giampaolo ha spiegato che “lui può giocare in tutti i ruoli dell’attacco, prima punta, sotto punta, accanto alla prima punta. Può giocare ovunque, ma non è Salah. Non è un’ala pura. E’ Dybala, semmai, e Dybala non lo metti sulla fascia”. Già, Dybala: domani si gioca Napoli-Juventus, una partita che può modificare le gerarchie del campionato. “Il Napoli rappresenta la bellezza, la Juve la concretezza, a volte è bella, altre volte no. Ma in questo campionato ci sono anche la Roma, che sta facendo un bel percorso, e l’Inter: hanno cambiato allenatore e hanno risposto subito ai nuovi comandi”. Per chi tiferà Giampaolo? Certamente, a livello tattico, l’allenatore blucerchiato è molto vicino a Sarri. “Semplicemente, io non capisco la frase ricorrente nel calcio “bisogna vincere a prescindere”. Che vuol dire “a prescindere”? Se non ci metti i contenuti in una partita, che partita è? Contenuti che possono essere di bellezza o di praticità. Se poi è la bellezza a spuntarla, a me piace di più. Le grandissime squadre rimaste nella storia del calcio hanno vinto giocando un grande calcio: l’Ajax, il Milan di Sacchi, il Barcellona di Guardiola». Giampaolo e Sarri, insomma, la pensano allo stesso modo. E se agli azzurri servisse qualche dritta, Giampaolo sa come battere la Juventus: “Per riuscirci, devi fare la tua partita migliore e avere fortuna negli episodi. La Juve quando gioca certe partite aziona il limitatore di velocità: “Oggi per vincere dobbiamo andare a 70 all’ora”, mette la tacca, parte e vince. A Napoli non sarà così».

L’intervista completa sul Corriere dello Sport

Redazione

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