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Sampdoria, Giampaolo: ”Atalanta sfida tosta, ma non è decisiva. Ramirez? Lui e Bereszynski non ci saranno”

Giornata di vigilia quella di oggi in casa Sampdoria, con Viviano e compagni che domani all’Aleti Azzurri d’Italia affronteranno l’Atalanta di Gasperini in un vero e proprio spareggio per l’Europa. Novanta minuti che Marco Giampaolo, a poco più di ventiquattr’ore dal fischio d’inizio del match, dalla sala stampa del Mugnaini di Bogliasco ha introdotto così.

“Domani non è una sfida decisiva, non lo saranno nemmeno le elezioni domani: la gara di domani può determinare l’avvicinamento ad un certo tipo di obiettivi, ma le gare decisive sono quelle in cui ti giochi tutto in novanta minuti. La settimana di lavoro? È stata una settimana particolare, tra neve e la pioggia, il freddo: giovedì la giornata più critica, sono stati bravi i nostri giardinieri a metterci nella condizione di allenarci vene., la palla poi con la pioggia viaggiava anche meglio e ci siamo quasi allenati meglio”. Sulla situazione dell’infermeria. “Abbiamo due indisponibili (Bereszynski e Ramirez, ndr), gli altri ci sono, la squadra sta bene”.

“L’Atalanta? È una squadra che infastidisce un po’ tutti, ha un modo di giocare completamente diverso dal nostro: squadra orientata molto sull’avversario, tanti uno contro uno, servono giocatori forti fisicamente. È nel dna di Gasperini, che essendo un allenatore molto bravo riesce a trasmettere alla squadra quello che vuole. È una partita complicata, tosta, ma la è per entrambe le squadre. Cosa si dice ai diffidati? Non dico nulla, perché se un diffidato riceve un giallo e scatta la squalifica gioca poi un altro”.

Se la Sampdoria sarà brava saprà centrare l’obiettivo, se no si tireranno le somme e vedremo dove non saremo stati all’altezza: mancano dodici partite e, facendo i conti della serva, dobbiamo vincerne 5 o 6. Le partite decisive arriveranno, ma non è questo il momento: questa ci può dare la possibilità di sbagliare qualcosa in futuro. L’importanza di cambiare ritmo fuori casa? I calciatori ne sono consapevoli, sanno che domani è importante, sanno qual è l’obiettivo. Abbiamo sette partite fuori casa e cinque al Ferraris: sappiamo che dovremo vincerne qualcuna. L’importanza dei tifosi al seguito? Più volte abbiamo detto di quanto i nostri tifosi siano importanti, noi dobbiamo pensare di riempire agevolando anche chi non può venire, perché non possiamo avere ventimila persone e non lo dico ai tifosi. Dobbiamo promuovere qualcosa per creare attorno alla squadra sempre un ambiente positivo”.

Marco Bovicelli

Nato a Genova il 26 novembre del 1979, mi laureo nell'Università della mia città in Scienze della Formazione. Inizio a raccontare di pallone nel 2012 nella trasmissione "Goal Sera", sull'emittente ligure Telenord (anche se leggende metropolitane mi vogliono, microfono in mano davanti alla tv, a fare telecronache già all'età di cinque anni). Ho collaborato in qualità di redattore con fantagazzetta.it e ilpubblicista.it (testata online e cartacea con la quale lavoro tuttora). Giornalista pubblicista dal 2014, metto parole ed emozioni su Gianlucadimarzio.com dal novembre del 2013, per il quale ho iniziato seguendo quotidianamente la Sampdoria oltre a Genoa, Savona ed Entella. Sempre in viaggio, nella mia borsa non possono mancare penna, tablet e un buon libro.

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