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Sampdoria, Evani: “Finiti sotto a un treno, ora pronti a riscrivere il finale”

Alberico Evani (IMAGO)

La conferenza stampa dell’allenatore della Sampdoria Alberico Evani in vista del playout di Serie B contro la Salernitana  

Ora sì, l’attesa è davvero finita. Dopo le carte bollate e i tribunali, spazio al campo.

Quello del Ferraris di Genova, dove domani sera (15 giugno) Sampdoria e Salernitana si sfideranno per l’andata dei Playout di Serie B. Respinto dal Tribunale Federale Nazionale (TFN) il ricorso della Salernitana, testa solo ai 90 minuti di Marassi: stadio dove la Sampdoria questo pomeriggio svolgerà la rifinitura, e dal quale l’allenatore blucerchiato Alberico Evani ha introdotto così la gara di domani.

È stato come finire sotto ad un treno, ed essere ancora lì. Ora vogliamo scrivere un finale diverso. È stato un mese dove è successo di tutto, però lo sport come la vita a volte dà e a volte toglie. In questo caso ci ha restituito questa occasione per scrivere un finale diverso. Da un mese a questa parte è stato fatto un lavoro eccezionale, ci sarebbe stato più il pericolo di disunirsi, invece ha permesso di rafforzare lo spirito del gruppo”.

“Abbiamo fatto un lavoro notevole anche sul campo, speriamo sia stato fatto bene. Chiaro giocare dopo un mese porta tanti punti interrogativi per noi e anche per la Salernitana, sulla gestione della pressione, delle energie. Come sta fisicamente la squadra? Abbiamo fatto un lavoro importante sotto l’aspetto fisico, alcuni giocatori hanno ritrovato una forma migliore. Coda è tra quelli, ora sta bene, sta molto meglio”.

Sampdoria, la conferenza di Evani in vista dei playout

Per quanto riguarda invece l’aspetto mentale. “È come essere andati sotto a un treno ed essere ancora lì. All’inizio avevamo programmato allenamenti ‘punitivi’, e anche in quel caso nessuno si è tirato indietro lavorando con serietà, capendo cosa si era sbagliato. I ragazzi soprattutto hanno ricevuto offese per il non essere stati in grado di salvare questa squadra, ora c’è questa grande opportunità e credo che tutti i giocatori abbiano capito: da quando abbiamo saputo della possibilità di giocarci questo playout c’è stata una gara a chi dava di più”.

Fondamentale per affrontare una gara dalle tante incognite. “Ci sono tanti punti interrogativi, nessuno ha più giocato un’amichevole vera. Pressioni, tensioni, energie e forze da gestire: quando qualcuno inizierà a calare, chi entrerà dovrà dare qualcosa in più per indirizzare la partita”. Mai giocata così tardi, e con giocatori vicini alla scadenza del contratto. “Se sono tutti sintonizzati sul presente o se qualcuno ha già la testa al futuro? Dall’impegno che ci mettono non me ne sono accorto, l’unico che ha fatto un discorso del genere è Beruatto che aveva anche un problema fisico, gli altri sono vogliosi di dare il loro contributo”. In un Ferraris che si preannuncia verso il quasi tutto esaurito. “Sappiamo il valore del nostro pubblico, un pubblico straordinario lo sappiamo, anche quello bisogna saperlo indirizzare a nostro favore e far sì che non diventi un troppo. È una partita importante, non bisogna caricarla troppo di aspettative”.

Marassi blucerchiato (IMAGO)

“In attacco i problemi maggiori?”: risponde Evani

Dagli spalti al campo, capitolo infermeria. “In attacco i problemi maggiori? Abiuso si è fermato due giorni fa (problema alla caviglia, ndr), Borini è rientrato da qualche giorno, la condizione non ottimale ma è a disposizione. Niang invece ha avuto tanti problemi in questo mese, lui sicuramente non sarà a disposizione”. Per una gara contro la Salernitana che dovrà guardare anche al passato. “Cosa prendere dalla vittoria in campionato? Ci serve per come contrapporci a loro, anche se non sappiamo come giocheranno, ma i principi tattici dovrebbero essere i soliti. Dovremo prendere da quella partita l’atteggiamento del primo tempo”. Consapevoli di un solo risultato utile a disposizione, la vittoria. “Costretti a vincere almeno una partita? Loro hanno questo piccolo vantaggio, possono fare qualche calcolo in più rispetto a noi, dovremo sicuramente rischiare più di loro”. Per cambiare il corso della storia: “Come detto in questo mese potevamo disgregarci invece che compattarci, è successo questo. Sono tutti bravi ragazzi, è stata un’annata particolare, sono consapevoli di dove giocano. Del valore della squadra e del pubblico, sono motivati nel poter riscrivere un finale diverso rispetto a quello scritto a Castellammare di Stabia”.

In una partita particolare da preparare. “Così non ne ho mai avute, soprattutto per i tempi, non tanto per l’importanza. Tutte le volte che ci sono queste partite determinanti credo sia meglio non caricare troppo i giocatori, perché lo sanno anche da soli: a livello mentale sono più facili da preparare, perché i ragazzi sanno cosa valga questa partita. Mi auguro che tutto quello che ci hanno fatto vedere in questo mese riescano a portarlo con tranquillità anche domani sera sul campo”. Dove arbitrerà Aureliano. “Giudizio sulla designazione? Sull’arbitro non voglio proprio, sono professionisti. Sì sono lamentati nell’ultima partita, poi andando a vedere se c’era qualcuno che si doveva lamentare eravamo noi, lasciamolo lavorare”.

Marco Bovicelli

Nato a Genova il 26 novembre del 1979, mi laureo nell'Università della mia città in Scienze della Formazione. Inizio a raccontare di pallone nel 2012 nella trasmissione "Goal Sera", sull'emittente ligure Telenord (anche se leggende metropolitane mi vogliono, microfono in mano davanti alla tv, a fare telecronache già all'età di cinque anni). Ho collaborato in qualità di redattore con fantagazzetta.it e ilpubblicista.it (testata online e cartacea con la quale lavoro tuttora). Giornalista pubblicista dal 2014, metto parole ed emozioni su Gianlucadimarzio.com dal novembre del 2013, per il quale ho iniziato seguendo quotidianamente la Sampdoria oltre a Genoa, Savona ed Entella. Sempre in viaggio, nella mia borsa non possono mancare penna, tablet e un buon libro.

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