"La sua esperienza, la sua professionalità, è esemplare, in settimana ti mette nelle giuste condizioni per dare il meglio la domenica", così Emil Audero racconta Claudio Ranieri al Secolo XIX. "Mi ha colpito per queste doti da vero grande. Sull’aspetto tattico è uno che non ha grandissime pretese, prepara bene la partita sull’avversario ma non impone giocate prefissate. Dà responsabilità a noi senza troppe pressioni, questo è bello".
"Io sono sempre lo stesso", spiega il portiere della Sampdoria, "magari scelgo diversamente i tempi di uscita ma tutti quanti possiamo sbagliare una valutazione. Forse qualcosa ho sbagliato ma certe critiche erano esagerate".
Non è solo fortuna, "bisogna vederli tutti questi pali, non tutti sono “fortuna”. Alcuni sono conseguenze di un gesto tecnico fatto nel modo giusto, come una deviazione. Comunque penso che la fortuna conti sempre nelle carriere e se ti gira bene, meglio, ma in tante situazioni la fortuna te la vai a cercare lavorando e preparandoti bene. Ci sono palloni che vanno sul palo perché li spingi tu col pensiero".
L'obiettivo della nazionale è un traguardo che Audero si è posto, "è normale nella carriera di un calciatore pensare alle cose migliori che potrebbero capitare, quindi al sogno di vincere un Mondiale o la Champions. Ci penso, ovvio, ma senza averne l’ossessione. Io credo che la cose arrivino quando si meritano, se arriverà un giorno ben venga, altrimenti non sarà arrivata".
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