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Sampdoria, da Viviano a Correa: le ultime sulla formazione in vista del Napoli

Un ko inaspettato, in una gara (quella col Carpi) che alla vigilia Montella aveva definito vero e proprio spartiacque per la sua Sampdoria: quella Sampdoria per la quale la strada dal giorno del suo arrivo s’è fatta subito in salita. L’esordio amaro a Udine, poi i ko con Milan (due volte tra campionato e coppa) e Sassuolo. Trecentosessanta minuti e zero punti, tre gol fatti e dieci subiti. Nella trasferta dell’Olimpico (con la Lazio) a venire fuori al novantatreesimo è l’orgoglio, punizione-gol di Zukanovic e primo punto targato Aeroplanino: il vento è (sembra) cambiato.

Due a zero al Palermo, due a tre (in trasferta) il risultato finale in uno dei derby più belli degli ultimi dieci anni, la sconfitta con la Juventus? Non priva di rimpianti, tanto da far pensare che il Doria davvero si sia finalmente ritrovato. Fino a domenica, quando in campo l’atteggiamento di Eder e compagni “è stato inammissibile” – parola di Montella, che negli spogliatoi non ha mancato di farsi sentire – “Non avevo mai visto l’allenatore così” le parole di Viviano, “difficilmente alza la voce, dopo la gara con il Carpi l’ha fatto e giustamente”.

A sette giorni dalla debacle del Braglia, l’occasione per il riscatto immediato porta il nome della prima della classe: al Ferraris di Genova domenica pomeriggio infatti arriva il Napoli di Gonzalo Higuain. Sulla carta sfida quasi proibitiva, “al fischio d’inizio però non ci sono vincitori” il Montella pensiero. Ed ecco allora che i blucerchiati proveranno a fermare la corazzata guidata da Sarri, senza quel Roberto Soriano (squalificato) a un passo cinque mesi fa dal vestire la maglia azzurra.

In vista del match di Marassi, due i ballottaggi (tra difesa e centrocampo) e una conferma (in attacco): quella di Joaquin Correa, che a meno di cambiamenti dell’ultima ora nel 4-2-3-1 (alternato al 4-4-1-1) provato in settimana da Montella dovrebbe agire alle spalle di Antonio Cassano, e al fianco di Martins Eder e Carlos Carbonero. Alle loro spalle in mediana assieme all’inamovibile Fernando, in due (Barreto e Ivan) per una maglia. Ballottaggio Silvestre-Moisander infine al centro della difesa, con la linea a quattro davanti a Viviano (tornato a lavorare con i compagni) completata da Zukanovic (centrale), Vasco Regini e Mattia Cassani (esterni). Dodò ed Alvarez? Subito al lavoro agli ordini di Montella (e in gruppo) il primo, pronto a scendere finalmente in campo dopo la lunga attesa del transfer il secondo.

A quarantott’ore dal big match del Ferraris, queste le indicazioni dal Mugnaini di Bogliasco, dove la Sampdoria domani pomeriggio tornerà a lavorare per preparare gli ultimi dettagli prima del fischio d’inizio. Per gettarsi subito alle spalle il ko inatteso di Modena, per dimostrare che è stato solo un incidente di percorso e che il vento è davvero cambiato.

Marco Bovicelli

Nato a Genova il 26 novembre del 1979, mi laureo nell'Università della mia città in Scienze della Formazione. Inizio a raccontare di pallone nel 2012 nella trasmissione "Goal Sera", sull'emittente ligure Telenord (anche se leggende metropolitane mi vogliono, microfono in mano davanti alla tv, a fare telecronache già all'età di cinque anni). Ho collaborato in qualità di redattore con fantagazzetta.it e ilpubblicista.it (testata online e cartacea con la quale lavoro tuttora). Giornalista pubblicista dal 2014, metto parole ed emozioni su Gianlucadimarzio.com dal novembre del 2013, per il quale ho iniziato seguendo quotidianamente la Sampdoria oltre a Genoa, Savona ed Entella. Sempre in viaggio, nella mia borsa non possono mancare penna, tablet e un buon libro.

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