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Ranieri si presenta: “Sampdoria la mia medicina. Roma? Riparto da dove ho lasciato”

Avventura tutta nuova pronta a cominciare, a Genova oggi è il Ranieri Day. Ieri in serata l’arrivo in città dopo il lungo viaggio in macchina da Roma per la prima notte genovese, oggi le prime emozioni a tinte blucerchiate per il nuovo allenatore della Sampdoria Claudio Ranieri, presentato così questa mattina dalla sala stampa di Bogliasco. "Ringrazio il Presidente che mi permette di allenare un club così orgoglioso – le prime parole dell'allenatore romano – sono un tifoso della Roma, ma la Sampdoria mi è sempre stata simpatica. La Sampdoria è sempre stata vicina a me. Le favole hanno sempre un grande lavoro dietro di società e giocatori: noi allenatori, giocatori e presidenti dobbiamo far sognare. Facciamo un passo alla volta, sono qui perché convinto che questa non sia la situazione giusta della Sampdoria. Ho avuto un’operazione al ginocchio e non pensavo di essere chiamato così presto, la Samp è stata una gradita sorpresa. La mia medicina. Sono felice di rappresentare il popolo blucerchiatoHo visto lo striscione qui fuori dei tifosi, so che loro sono con me, faremo il massimo".

Sull'esordio con la Roma nel giorno del suo compleanno: "Non è uno scherzo del destino, quando si va in campo non c’è Roma o altro, vinca il migliore e noi cercheremo di fare tutto il possibile per vincere. Sono una persona positiva, l’ultima squadra è stata la Roma e riparto dalla Roma. È una cosa bella. La Samp è stata una gradita sorpresa e sono ben felice di rappresentare i colori blucerchiati. Come risvegliare la squadra? Autostima e convinzione, bisogna ridare questo alla squadra: voglio che i ragazzi diano il massimo, possiamo perdere ma come voglia di sacrificarci per i compagni. La mia base, ed è quello che dirò ai ragazzi, sarà scegliere 11 persone che vogliono lottare, il modulo sarà figlio di quello che mi dirà il campo e che mi diranno i ragazzi. Il carattere si può insegnare? No, ma se sono combattivo e non mollo mai, se uno ha 80% posso tirare fuori l’80%, se uno ha il venti quell’80 non lo ottengo. Quindi questo dico, saranno i ragazzi a farmi vedere quello che possono fare".

Ranieri ha poi proseguito: "Quagliarella? L’anno scorso ha fatto la differenza, in questi mesi ha avuto qualche difficoltà e io cercherò di aiutarlo. Poi aiutati che Dio ti aiuta. Lui deve essere la guida per i suoi compagni. Io il sostituto ancora di Di Francesco? Spero che Eusebio non mi odi, lo stimo tantissimo e gli auguro di trovare presto una squadra perché se lo merita. La Sampdoria non è il Fulham, che era una neopromossa: nel mercato di gennaio il figlio andava dietro ad algoritmi e statistiche per scegliere i giocatori, io credo sia più importante conoscere i giocatori. Il ruolo di aggiustatore cucito addosso? Mi è stato dato in Inghilterra con Abramovich quando giocammo la Champions, ma per me era normale cambiare.

Sulla questione cessione societaria: "A me dell’assetto societario non interessa nulla, io penso ad allenare la squadra. Una volta che indosso questa maglia io sono responsabile di quello che succede in campo, non mi interessa chi sia il presidente. A me e ai ragazzi non deve interessare, il presidente mi sembra stia vicino alla squadra e va bene così. Come ho trovato la struttura dopo le parole su Trigoria? Ci sono due campi molto belli e credo sia importante avere tutto nel miglior modo possibile. Livello del campionato più alto? É uno stimolo in più, non c’è solo la Juve per lo scudetto, altre che lottano per l’Europa e altre che vogliono salvarsi. La Sampdoria può ridarmi qualcosa di quanto tolto nel 2010? Quello non me lo può più ridare, era nel destino: facemmo 11 vittorie consecutive, li la gara l’abbiamo persa nelle palle gol. Tutti ricordano quella gara, ma presi la squadra a zero punti e contro il Livorno neopromossa facemmo un punto".

Leggi anche: SAMPDORIA, RANIERI E' UFFICIALMENTE IL NUOVO ALLENATORE

Redazione

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