Immaginate un filo rosso, anzi giallo-rosso per essere più precisi. Una linea immaginaria che va da Catanzaro e Genova, 1090 km di distanza e l’ennesima celebrazione della passione in un intero popolo. La squadra di Vivarini vince la quarta partita della sua stagione, lo fa in trasferta contro la Samp e vola al quarto posto in classifica con 15 punti. 7 di questi, ottenuti contro le tre squadre retrocesse dalla Serie A: pari con la Cremonese e doppio successo su Spezia e sulla squadra di Pirlo. Un inizio di stagione incredibile per la Cenerentola della Serie B che ora sogna da grande.
A Marassi succede tutto negli ultimi minuti del primo tempo. Prima Borini dal dischetto, poi Vandeputte e Brignola ribaltano il risultato. Il settore ospiti è un tripudio di vessilli giallorossi, con un tifo costante che tra cori e passione trascina la squadra di Vivarini alla vittoria.
Sono passati oltre 40 anni dall’ultimo Sampdoria Catanzaro: era Serie A, era il 1982. Oggi, dopo un’eternità, le Aquile riscrivono la storia. Lo fanno grazie a chi, un pezzo di storia del Catanzaro, l’ha già scritta nella passata stagione. A decidere il match è il gol di Brignola, così come quel giorno di marzo a Salerno pochi mesi fa. Obiettivi differenti, palcoscenici differenti. Ma un’unica certezza: il gruppo plasmato da Vincenzo Vivarini. A Marassi i 10/11 della formazione titolare del Catanzaro erano in giallorosso già nella passata stagione. A testimonianza del lavoro fatto dall’allenatore di Ari in quasi 2 anni di incessante lavoro.
E non è un caso se a far gol è proprio Enrico Brignola. Il folletto di Caserta arrivato a Catanzaro lo scorso gennaio. Un investimento importante per patron Noto, un contratto biennale e tante aspettative da confermare in campo. Al pari, un inizio di stagione ai margini, solo 81 i minuti giocati prima della sfida contro la Samp e mai da titolare. Settimane di duro lavoro e sacrifici, in silenzio, da professionista vero pronto a sfruttare la prima occasione utile. Arrivata proprio a Marassi: un tap in sul secondo palo con l’assist dell’amico Iemmello. Poi la corsa sfrenata e liberatoria verso la panchina, per festeggiare con i suoi compagni. La forza di un gruppo che ora è lassù nei primi posti della Serie B. Tutto riunito e nascosto dietro la fascia di capitano del leader assoluto, lo Zar Pietro Iemmello. Uno che sa bene cosa significa giocare e vincere con addosso i colori della propria città.
Piedi per terra, ma sguardo verso l’alto: lassù dove osano le Aquile.
A cura di Francesco Marra Cutrupi
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