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Sampaoli: “Guardiola è il mio esempio di vita. Messi-Neymar-Suarez tridente illegale”

La Copa America come fiore all’occhiello, la nomination tra i tre migliori allenatori del mondo e un futuro ancora tutto da scrivere. La carriera di Jorge Sampaoli è cambiata da qualche mese, da quando ha regalato al Cile la gioia di battere l’Argentina e conquistare, nel proprio paese, una fantastica Copa America.

“E’ stata una gioia pazzesca – commenta Sampaoli in un’intervista a ‘El Deportivo’ – l’intero Cile si riversò per strada a festeggiare dimenticando tutti i problemi che stava affrontando in quel periodo. Son tornato a casa con la consapevolezza di aver regalato un sorriso all’intero popolo cileno. Non mi sono sentito un traditore ad aver battuto da argentino l’Argentina, certo pensavo alle lacrime dei tifosi ma poi ha preso subito il sopravvento la gioia per aver fatto qualcosa di straordinario. Al mio ritorno a casa ho fatto provare l’arrosto prima ai miei amici, per timore che mi avvelenassero”.

Una Copa America speciale che gli ha permesso di essere nominato tra i tre migliori allenatori del mondo, insieme a Luis Enrique e Pep Guardiola: “Pep è un esempio per me, non ha paura di nulla, ha la sua idea di calcio e la inculca in qualsiasi squadra lui vada. E’ un coraggioso e nel mondo del calcio sono poche le persone così. Stimo anche Bielsa, è diverso come caratteristiche da Guardiola però anche da lui ho imparato tanto”.

Il Sud America come fucina di campioni, l’intero tridente del Barcellona ha origine latine, Sampaoli sottolinea: “E’ un tridente illegale, che la Fifa dovrebbe vietare. Oltre a intendersi sul campo si intendono anche fuori e la lora amicizia fa la differenza. Il tridente del Real invece è diverso, lì Bale, Ronaldo e Benzema non si esaltano a vicenda ma si neutralizzano”. Infine Sampaoli parla del suo futuro: “Stiamo risolvendo la situazione con il Cile, a breve si avranno delle novità”.

Gianluca Di Marzio

Ci ho messo più di trent'anni per tornare dove sono nato. Non conoscevo le strade, non sapevo a memoria le vie, ricordavo solo il nome della clinica -Villa Stabia- dove mia madre mi aveva dato alla luce. Più di trent'anni sì, non proprio un figlio modello per la mia città, Castellammare di Stabia, una trentina di chilometri da Napoli. Lì sono nato il 28 marzo del 1974, sono Ariete per gli amanti dei segni zodiacali, non chiedetemi l'ora e comunque non sono un fanatico degli ascendenti.

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