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Dalla malattia al ritorno in campo: la rinascita di Salva Ferrer

Salva Ferrer (IMAGO)
Salva Ferrer (IMAGO)

Dalla lotta fuori dal campo al rientro ufficiale contro il Cosenza: la seconda vita di Salva Ferrer con il suo Spezia. 

Un nodulo sul collo, un po’ di preoccupazione, attimi che possono cambiare ogni cosa. Per Salva Ferrer, esterno dello Spezia, la gara contro il Cosenza ha rappresentato sicuramente un nuovo inizio.

Al minuto 82, la lunga attesa del ragazzo di Sant Joan Samora è finalmente terminata. Sorrisi, pacche sulle spalle e i cori del suo pubblico, che gli è sempre stato vicino fin dal momento in cui ha annunciato la sua lotta contro il linfoma di Hodgkin.

Era il 23 novembre 2023, giorno in cui è tutto cambiato: “Mi hanno diagnosticato il linfoma di Hodgkin, conto di poter tornare presto a giocare a calcio e godermi la vita”. Una corsa contro il tempo, tra cure e difficoltà.

Poi, ad agosto 2024, la ripresa degli allenamenti con la squadra ligure e l’attesa del momento giusto prima del ritorno in campo. Intanto, come già successo nel 2020, Salva ha tutte le intenzioni di regalare al suo Spezia un altro ballo tra le ‘grandi’.

La paura non esiste

“La paura non esiste nella mia battaglia contro questa malattia”. Parole che, anche in annuncio così difficile e pieno di emozioni negative, hanno saputo tracciare una nuova strada nel percorso di rinascita di Salva Ferrer. Una lotta silenziosa, accanto ai suoi cari e allo Spezia, che non lo ha mai lasciato da solo.

Il rapporto speciale con Nerea, la sua fidanzata, che ha sempre definito come un amuleto, e la passione per la medicina. Gli studi in Scienze Infermieristiche, quasi conclusi, e poi le prime volte in Serie A con la maglia bianconera. In mezzo, però, un punto di rottura, un prima e un dopo. Lacrime di dolore che il tempo ha saputo trasformare in gioia, mentre una sera di maggio ha già segnato un nuovo inizio.

Spezia, Stadio Alberto Picco (Imago)
Spezia, Stadio Alberto Picco (Imago)

Figlio di Spezia

Già, perché in fondo Salva é sempre stato un figlio di Spezia. Lui e il suo popolo, stretti in un lungo abbraccio: “Sognavo da tanto questo momento, lo volevo follemente -ha dichiarato nella conferenza stampa post partita-, i tifosi mi hanno sempre fatto sentire la voglia che avevano di rivedermi in campo”.

“Volevo far capire a tutti la forza che ho ancora dentro e dare il mio contributo alla squadra, per dimostrare che tutto è alle spalle”. Semplice e deciso, speranza dopo aver attraversato il buio. “Olè, olè, olé, Salva, Salva…”, il coro intonato da tutto lo stadio “Picco” prima e dopo il suo ingresso in campo. Esattamente 550 giorni di attesa. E all’orizzonte c’è, ancora, la possibilità di scrivere un’altra grande impresa. Come prima, più di prima.