Il Torino ottiene la seconda vittoria consecutiva. Un 3-0 molto netto nel tabellino, forse meno nella prestazione. Ma il tutto è merito di un’inaspettata concretezza dei granata, trascinati da un Nemanja Radonjić sempre più responsabilizzato.
L’esuberanza e l’imprevedibilità non gli erano mai mancate, ma può essere il momento della verità dell’esperienza di Radonjić in Italia? Prevederlo è impossibile, ma in questo momento per il Torino il serbo è fondamentale. E Jurić, che lo conosce bene, lo coccola. “Rado è un artista”, aveva detto dopo il gol vittoria all’ultimo minuto contro il Genoa.
L’anno scorso il Torino aveva fatto una scommessa, prendendolo in prestito con obbligo di riscatto dopo diverse stagioni sottotono con Marsiglia e Benfica. Si erano viste giocate di qualità, soprattutto nell’avvio di stagione, ma dopo la pausa Mondiale era calato, soprattutto nella convinzione e nell’impegno. Il momento negativo era degenerato fino alla sostituzione, da subentrato, al Derby e alle pesanti accuse di Jurić.
Da quell’episodio, però, è come se fosse iniziata una nuova era: prestazioni più concrete e intelligenti, un bell’assist col Lecce e soprattutto un atteggiamento diverso. In estate il Torino nelle intenzioni avrebbe voluto acquistare due trequartisti, ma alla fine è arrivato solo Vlasic, non al meglio in queste prime giornate di campionato. Le responsabilità, in un avvio molto complicato per il Toro, sono inevitabilmente passate sui piedi di Radonjić. Che, almeno per adesso, non ha deluso. Jurić ringrazia e il Torino sale a 6 punti.
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