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Dallo schiaffo allo schiaffo, Micai salva la Salernitana

Il 2019 nel blackout, la grande paura, il sollievo finale. La Salernitana ringrazia i guantoni di Micai e rimane in Serie B al termine di 210 minuti di battaglia contro il Venezia, che retrocede in C dopo i calci di rigore (1-0 al 120’). Lieto fine dopo una brutta storia, la primavera di Salerno. Una squadra sparita nella seconda parte di stagione, fino all’esonero di Gregucci dopo il ko interno contro il Cosenza nella penultima giornata. Menichini non salva i granata a Pescara, ci riesce a Venezia quasi un mese dopo. Regalo perfetto, a dieci giorni dal centenario della società.

Nel mezzo la dura contestazione dei tifosi culminata con l’aggressione a Micai solo una settimana fa: un colpo in faccia al portiere che ha portato il club ad agire per vie legali. Oggi, lo schiaffo lo rifila il numero 12. Al rigore di Bentivoglio indirizzato all’angolo alto, più una smanacciata alla traversa per ipnotizzare Coppolaro prima che calci alle stelle.

Sotto gli occhi del presidente Lotito (e dei 1000 supporters granata giunti al Penzo che tornano a cantare “Micai para anche questa”…), il faro nella nebbia della Salernitana è lui. Insieme a Di Tacchio, in ginocchio sotto la curva dopo il rigore decisivo e vero leader dei granata, non solo in questi playout. Perché per il resto la nebbia è fitta davvero. L’espulsione di Minala al termine del primo tempo (raptus ai danni di Modolo segnalato dal ‘Var galleggiante’) è il simbolo di tutta la tensione accumulata in casa Salernitana fino ad oggi.

Sembra il preludio della retrocessione, sarà il limite della salvezza. In dieci la squadra si ricompatta, respinge gli assalti del Venezia e trascina la partita prima ai supplementari e poi ai rigori. Testa o croce, la lotteria stavolta dice Salernitana. Questione di dettagli, dello schiaffo giusto.

Francesco Gottardi

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