336 sono i chilometri che separano Salerno da Crotone. Oggi, però, quando l’orologio ha segnato le 14.30 Campania e Calabria sembravano a un palmo di mano.
C’è un Frecciarossa che non ne vuole sapere di fermarsi. Anzi, il colore è ancora più intenso, è un granata vivo come vivi sono i calciatori di Davide Nicola, oggi decisi a voler riscrivere le leggi della fisica della Serie A come lui aveva già saputo fare a Crotone cinque stagioni fa. La Salernitana batte anche la Fiorentina di Vincenzo Italiano, lo fa con una prestazione solida, matura, decisa, anche in sofferenza a volte ma sempre con le spalle coperte, quel muro di tifosi che all’Arechi non manca mai. Con il calore del pubblico e la convinzione necessaria a fermare i viola, che guardano ancora all’Europa. È la terza vittoria di fila in campionato: dopo le trasferte vincenti contro Sampdoria e Udinese, la squadra di Nicola torna a sorridere davanti al proprio pubblico. Non era mai accaduto ai granata in massima serie di inanellarne tre tutte insieme. Un ruolino di marcia incredibile: 12 i punti conquistati dall’arrivo del nuovo allenatore in panchina. Le idi, non di marzo ma di febbraio, il momento in cui è cambiato tutto: gestione, dirigenza, giocatori in campo che sembrano lontani parenti di quelli visti fino al giro di boa.
Il volto della squadra potrebbe essere quello di Franck Ribery, degli esperti Sepe e Fazio, anche delle nuove leve arrivate a gennaio e decisive come Mazzocchi, anche oggi tra i migliori in assoluto. E invece la scena se la prende sempre Federico Bonazzoli, capocannoniere della stagione e uomo in più. Oggi è arrivato in doppia cifra – 8 in campionato e due in Coppa Italia qualche mese fa – ma soprattutto ha rilanciato le speranze di salvezza del progetto Salernitana che aveva sposato a inizio stagione. Esperimenti, modifiche, intensità e voglia di farcela: così Nicola ha saputo stravolgere in due mesi la vita della sua squadra. La difesa a tre è l’ultima delle novità: spingere forte sugli esterni regalando solidità al pacchetto arretrato, sfruttare al massimo tutte le potenzialità dell’organico che Sabatini aveva contribuito a rivoluzionare nell’ultimo mese di mercato.
Serviva un’impresa? Ecco l’uomo che sa come si fanno. Nicola era arrivato in punta di piedi a febbraio, ora i piedi devono restare saldi a terra per non perdere di vista l’obiettivo, che sembra più vicino. I tifosi, invece, sperano che quegli stessi piedi possano riposare un po’: “Se salvo la Salernitana vado a piedi dal Papa” aveva detto qualche tempo fa. Ecco, se Crotone e Salerno sembravano così vicine oggi, da Salerno a Roma ci sarebbe la spinta di tutta una città insieme con l’uomo delle imprese.
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