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Protesta dei tifosi e dietrofront di Ranieri: che succede a Salerno?

L’apice di uno scontro che ha origini lontane. I tifosi della Salernitana contro la società. Una protesta che va avanti, sotto diverse forme, da un paio d’anni ed esplosa nuovamente con l’interruzione momentanea della partita di allenamento contro la Virtus Francavilla, poi finita 1-1.

COSA È SUCCESSO ALL’ARECHI

Doveva essere semplicemente il ritorno della Salernitana sul prato dell’Arechi, quasi un mese e mezzo dopo la dolorosa sconfitta contro lo Spezia. E nonostante le porte chiuse, dopo pochi minuti dal fischio iniziale, una trentina di tifosi della curva è riuscita ad accedere allo stadio. Un ingresso accompagnato da cori contro la proprietà, dall’esplosione di un petardo e da un fitto lancio di palloni di plastica in campo che ha comportato lo stop dell’amichevole. Un gesto rivendicato attraverso l’affissione di uno striscione firmato “Direttivo Salerno”, frangia della curva Sud Siberiano. Un’iniziativa con un destinatario preciso: Claudio Lotito, contestato patron del club, che in un’intervista rilasciata a una tv locale aveva sostenuto tempo fa di aver preso la società nel 2011 “quando non c’era nulla, neanche un pallone”.

Protesta dei tifosi interrotta poi dall’arrivo della Digos che ha identificato alcune persone. Per loro nei prossimi giorni potrebbero scattare provvedimenti per l’interruzione dell’allenamento e per essersi introdotti in una manifestazione a porte chiuse. Ma al di là delle conseguenze legali, è evidente che a Salerno la situazione sta diventando esplosiva. Già nei giorni scorsi erano comparsi – non solo a Salerno – striscioni che invitavano Lotito a lasciare la Salernitana. L’accusa più ricorrente è quella di avere reso il club una sorta di succursale della Lazio e di non avere le stesse ambizioni della piazza. Due anni deludenti hanno allontanato molta gente dall’Arechi, già prima del Covid. Una contestazione che ha avuto punte particolarmente accese nel corso di questo biennio e che ha diviso la tifoseria più sulla forma che sulla sostanza. Una protesta andata avanti spesso anche quando la squadra navigava in zona playoff. E dopo la sconfitta casalinga con lo Spezia dello scorso 31 luglio- che ha escluso la Salernitana dalla post season – la protesta si è riaccesa, prendendo ancor più vigore anche dal passaggio di Akpa Akpro alla Lazio.

Dall’altra parte la società ha preferito non rispondere nelle ultime settimane all’escalation di proteste. Basso profilo e nessuna dichiarazione pubblica, con la cancellazione anche della conferenza di presentazione di Fabrizio Castori, inizialmente programmata per il 20 agosto.

Ma già prima della protesta dell’Arechi, la giornata della Salernitana era stata incendiata da un altro episodio: il ripensamento di quello che doveva essere un nuovo acquisto, Luca Ranieri.  

IL DIETROFRONT DI RANIERI

Una marcia indietro improvvisa, a un passo dalle visite mediche e dalla successiva ufficialità. Il giovane difensore della Fiorentina era già in città, ma una trentina di messaggi Instagram arrivati sul profilo personale del giocatore hanno spinto Ranieri a “tornare sui suoi passi”, come si legge nel comunicato emesso dalla Football Trade, l’agenzia che lo rappresenta.

Messaggi che lo invitavano a non accettare la proposta di un club con scarse ambizioni. Alcuni lo invitavano a non perdere tempo, altri a evitare rapporti con la società. Nessun insulto al giocatore, ma diversi inviti a evitare questa Salernitana, con forti accuse anche alla gestione del direttore sportivo Fabiani, nel mirino al pari di Lotito e del presidente Mezzaroma.

Un ripensamento che ha colto di sorpresa il club. Adesso la società starebbe valutando querele nei confronti di chi ha inviato i messaggi, ritenendoli evidentemente diffamatori. Giusto sottolineare che anche Gyomber, la cui ufficialità è arrivata poche ore fa, aveva ricevuto sul suo profilo alcuni “consigli” dello stesso tenore.

Una situazione sempre più caotica, a sole due settimane dall’esordio in campionato. Con una tifoseria preoccupata per i ritardi sul mercato e una società sempre più nell’occhio del ciclone. Eppure fino a sei settimane fa, la Salernitana era a una vittoria dai playoff. Quella sconfitta con lo Spezia ha riacceso lo scontro. Esploso con un lancio di palloni.

Claudio Giambene

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