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Da gennaio a gennaio, da Fazio e Perotti a Boateng e Manolas: la “ricetta” Sabatini

Dal 7% al 5%. Da gennaio a gennaio. Da Perotti e Fazio a Boateng e Manolas. Da Sabatini a Sabatini

Il presidente Iervolino gli ha affidato nuovamente l’impresa di salvare la Salernitana, e lui ha applicato la stessa ricetta del 2022: giocatori esperti, sopra i trent’anni, scelti anche per la loro personalità e capacità di trascinare. 

La “ricetta” Sabatini: 2 anni dopo ci riprova con Boa e Manolas

Sul mercato di gennaio, la Salernitana aveva cominciato col piede sul rallentatore. Complici anche i problemi di salute di Sabatini, che lo avevano costretto a un piccolo intervento proprio a inizio mese. Poi sono arrivati Zanoli, Basic, Pierozzi; nelle ultimissime ore anche Vignato, Weissman e Iron Gomis. Acquisti a sorpresa, alcuni anche “esotici”: acquisti alla Sabatini, come i Bohinen e gli Ederson di due stagioni fa. 

Poi però, dopo la fine della finestra di calciomercato, ecco due svincolati, entrambi per la difesa. Prima Jerome Boateng. Trattato, corteggiato, convinto al punto tale da organizzare un incontro a Roma, a casa di Sabatini. Un campione del mondo a Salerno: e già contro il Torino Boateng ha messo in mostra le sue doti. 

Manolas all’arrivo in Italia, a Napoli

Poi Kostas Manolas. Le difficoltà per arrivare a Mustafi, dunque la scelta dell’ex Olympiacos. Il greco conosce già la Serie A, ci ha giocato anni tra Roma e Napoli: l’ideale per completare un reparto in difficoltà. Sì, perché prima dello 0-0 dell’Olimpico Grande Torino, la Salernitana aveva messo in fila buone prestazioni, soprattutto contro la Juventus e il Napoli. Era sempre riuscita a segnare un gol (anche alla Roma e al Genoa), ma ne aveva sempre subiti due

Photo credits: Andrea Rosito

Due anni fa, Perotti fu uno degli uomini della salvezza. Anche lui era arrivato da svincolato, firmando un contratto di sei mesi. Undici presenze e zero gol, ma un contributo importante in termini di qualità ed esperienza per una salvezza miracolosa. Strinse subito un legame forte con la piazza, come dimostravano le lacrime dopo il rigore sbagliato a Empoli. E poi Sepe, che in porta fu subito titolare al posto di Belec, e Ivan Radovanovic. Con loro arrivò anche Federico Fazio, che divenne presto il leader difensivo di quella squadra. Così come vorrebbero diventarlo sia Boateng che Manolas. Per ribaltare i pronostici e centrare un altro miracolo sportivo. 

Andrea Monforte

Classe 2000, monzese (d’adozione), studio Lettere a Milano. Un’indomita ed ereditaria passione per lo sport (calcio, ovviamente, ma anche ciclismo), declinata in “narrazione” tecnica e sentimentale: la critica della complessità come antidoto alla semplificazione. La vaghezza del ricordo personale ha reso l’azzurro del cielo di Berlino 2006 un’indelebile traccia mitologica. Sono nato lo stesso giorno di Ryan Giggs e di Manuel Lazzari, ma resto umile.

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