Tre vittorie consecutive e quattro risultati utili consecutivi: la Salernitana c’è. Nel girone di ritorno media play-off per i campani, che forse un pensierino cominciano a farlo. Ma cosa è cambiato?
“Un’unione squadra–tifoseria mai provata prima: i tifosi sono eccezionali” – dichiara Bollini nel corso di un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport – “Alla squadra ho detto “giochiamo per farli divertire”, l’abbiamo fatto. È stata la risultante di tanto lavoro. La consapevolezza che la qualità del lavoro c’era anche quando le cose andavano male: ero arrabbiato con la squadra proprio perché non veniva trasformata. Ora c’è più continuità nella prestazione e c’è alta competitività tra i giocatori. Rosina? Si è parlato troppo presto di esclusione e di caso. Devo invece ringraziare i giocatori che mi aiutano nel lavoro. Nel caso di Rosina, ha saltato il richiamo invernale, poi ha convissuto con altri problemi fisici. E in questo gruppo non parlo di riserve, ma di titolari in corsa“.
Bollini-Minala, binomio vincente: “C’è scetticismo quando qui arrivano giocatori dalla Lazio, ma a un ragazzo che esce dalla Primavera va trovata la collocazione giusta. A gennaio ho parlato con Joseph: ha forza e fiducia, sta sfruttando l’occasione. E come lui Sprocati: in altre piazze non era riuscito a esprimersi, qui sì“. Obiettivo: “È bene mettersi al più presto al riparo da brutte sorprese, poi eventualmente pensare a qualcosa in più. Non mi esalto, come non mi sono abbattuto quando le cose andavano male. Conosco le insidie, vorrei fare di tutto per continuare a fare un gioco propositivo. Squadre più in basso? Paradossalmente è peggio. La classifica non rispecchia i valori attuali. Frosinone? Non esistono ipoteche a 10 giornate dalla fine, ma ha il maggior numero di possibilità di salire direttamente in A“.
Futuro: “Il mio futuro è la gara con il Pisa. Nel mio futuro conta fare più del massimo, solo quello. La B è un campionato di livello ma con grandi insidie. La durata, la mancanza di rose ampie per sopportare il doppio impegno settimanale. L’approccio al gruppo, però, è lo stesso. Più alleni in alto, più ci deve essere competenza a tutti i livelli“. Il 4 aprile ci saràSalernitana-Cittadella , ma anche Roma-Lazio...“Penso alla Salernitana, ma ovviamente tiferò Lazio. Conosco tanti ragazzi e sono felice di aver contribuito alla loro crescita. La società e Inzaghi hanno avuto coraggio“.
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