“Sono venuto a Bari per ritrovare la felicità del calcio. L’anno scorso non ho passato un bel periodo”. Gli sono bastati 33 minuti, recuperi inclusi, per farsi apprezzare dai suoi nuovi tifosi. Con finte, cambi di passo e un destro che a Cosenza ha dato anche l’illusione del gol. Lui è Eddie Salcedo, attaccante che a 21 anni ancora da compiere ha già giocato 52 partite e segnato 3 reti in Serie A. Nelle ultime ore di calciomercato, è sceso in Puglia e in Serie B dall’Inter: prestito con diritto di riscatto, per un trasferimento concretizzato a poche ore dal gong. Lo racconta lo stesso giocatore in conferenza stampa: “Al campo di allenamento è arrivato il direttore Ausilio e mi ha parlato di questa possibilità di andare a Bari perché mi volevano tanto – ammette – l’allenatore Simone Inzaghi però inizialmente non voleva farmi partire. Dopo alcune ora di dialogo siamo riusciti a venire in Puglia”.
Rampa di (ri)lancio dopo le stagioni tra Verona e La Spezia. La tappa di esordio in Serie A è stata Genova, sponda rossoblù. 20 agosto 2017, nove minuti nello 0-0 sul campo del Sassuolo. A 15 anni, 10 mesi e 20 giorni. “Devo tutto a Juric, per me è come un padre – ricorda – mi ha lanciato a 15 anni al Genoa e poi mi ha voluto a Verona. Gli sono grato e gli auguro il meglio a Torino”. Dove c’è Pietro Pellegri, baby boom come lui nel Genoa: “Io e Pietro non abbiamo perso nessun treno – precisa – dobbiamo solo dimostrare il nostro valore e divertirci. Arriveremo tutti e due a grandissimi livelli”. A Bari lo ha portato anche uno stadio da record, che ha portato sugli spalti 54mila spettatori nelle prime due partite casalinghe in B. “Ho seguito le prime tre partite del Bari. L’atmosfera del San Nicola contro il Palermo è stata clamorosa, mi ha convinto a ritrovare entusiasmo e felicità qui”.
Per il Bari ha detto di no anche…a Ronaldo il Fenomeno. Ore 16 dell’1 settembre, il Valladolid chiama. Salcedo però voleva mantenere la parola data: “Conta più la fiducia della piazza che mi chiama. Ho tanta voglia di mettermi in gioco ed è fondamentale in una città come questa – sorride – Polito mi ha mostrato energia positiva e voglia di avermi in squadra”. E pazienza se per i giovani nel calcio italiano non è semplice emergere: “Penso che in Italia ci siano tanti talenti molto forti, che secondo me potrebbero avere più spazio. Ognuno ovviamente deve pensare però al suo percorso”.
Fissare obiettivi è un must per questo talento dal papà cestista, passato anche per la nazionale colombiana di pallacanestro. “Il basket mi piace tanto ma amavo il calcio sin da piccolo” è il suo manifesto. Prossimo obiettivo, quel gol che manca dal primo maggio 2021, in un Verona-Spezia 1-1. “Vorrei fare la prima rete in casa ma se arriva sabato a Cagliari tanto meglio” sorride. Fissando anche l’Europeo Under 21 tra i progetti a medio termine: “Di certo è un obiettivo ma il riscatto devi meritarlo sul campo”. Salcedo pronto a guidare il trenino come faceva negli anni ’90 il colombiano Miguel Guerrero. La sfrontatezza non gli manca: “Mi hanno scritto in tanti per parlarmi di lui. So che ha fatto molto bene a Bari ma io spero di fare molto meglio”.
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