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Kenny Saief e il dramma Israele: “Anche in campo penso alla guerra”

La Fiorentina agli ottavi di finale di Conference League affronterà il Maccabi Haifa, capolista nel campionato israeliano. Notti europee che negli ultimi tempi hanno regalato gioie indescrivibili al club, come la vittoria nei gironi di Champions League contro la Juventus. Ma in questo momento in quelle terre, pensare alla felicità è più difficile che mai.

L’intervista a Kenny Saief

“È un periodo difficile”, racconta ai nostri microfoni l’ala del Maccabi Haifa Kenny Saief. “Speriamo che la guerra finisca presto perché è davvero un incubo per tutti noi. Il mio paese vuole solo difendersi ma così facendo tutti poi remano contro! E tutta questa ripugnanza nei confronti dell’Israele… io proprio non la capisco. Timore che si trasferisce anche verso tutte le persone care: “Io e miei amici abbiamo tanta paura per le nostre famiglie, non è un momento. Anche quando sono in campo penso continuamente a questa guerra. Bambini israeliani di un anno, piccole bimbe e gente civile innocente rapite e tenute in ostaggio, è assurdo! Preghiamo per il loro ritorno, perché si tratta di amici e familiari. Io proprio non riesco a capire cosa hanno in testa queste persone. È una situazione surreale, si sta esagerando. Speriamo che Israele rivendichi tutto il suo territorio e che tutto finisca al più presto“.

Provando per un attimo a parlare di calcio, si guarda alla Fiorentina: “Se il livello delle nostre prestazioni rimano lo stesso e dovessimo continuare a giocare da squadra e lottare l’uno per l’altro possiamo dire la nostra contro qualunque squadra. Se preferisco incontrare grandi squadre o piccole? È sempre bello affrontare le migliori. Però allo stesso tempo vuoi andare il più lontano possibile e raggiungere il miglior piazzamento. La Fiorentina è una bella squadra come ce ne sono tante altre. Ben venga un top team, ma il nostro focus rimane su noi stessi”.

In Conference League ci sono sia Maccabi Haifa che Maccabi Tel Aviv, a pari punti al primo posto del campionato israeliano: “Lo chiamano il “Classico d’Israele”, nel nostro paese ha la stessa importanza di Barcellona-Real Madrid. Questi due club non si possono vedere. Sono un tifoso del Maccabi Haifa da quando sono nato e quando sono in campo difendo i colori della mia squadra come se fossi ancora un bambino”.

A cura di Alessandro Schiavone

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